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Palermo: tangenti sulla tassa dei rifiuti, sedici arresti

18 dicembre 2014 | 08.02
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Con l'accusa di avere intascato tangenti sulla tassa sui rifiuti, con la complicità di altri dipendenti infedeli del Comune di Palermo, la Polizia di Stato, a Palermo, ha arrestato all'alba di oggi un funzionario dell'Ufficio tributi, Cesare Pagano, finito in manette con altre quindici persone. Le sedici ordinanze di custodia cautelari sono state emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, Angela Gerardi. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, istigazione alla corruzione, truffa e falso materiale.

L’operazione, che ha portato all’esecuzione di quattro provvedimenti di custodia cautelare in carcere e di 12 ai domiciliari, è stata condotta dalla Polizia di Stato ed è stata coordinata dal sostituto Procuratore, Daniela Varone, coordinata dal Procuratore Leonardo Agueci e dal Procuratore aggiunto, Bernardo Petralia. Le indagini, che sono durate oltre un anno, hanno "fotografato un avvilente ed inquietante spaccato di corruzione, sviluppatosi all’interno dell’Ufficio Tributi del Comune di Palermo, dove un manipolo di impiegati comunali, tra cui un funzionario, si era stabilmente associato allo scopo di commettere una pluralità indeterminata di reati di corruzione, truffe in danno della Pubblica amministrazione, falso ed ogni altro reato che si rendesse strumentale al mercimonio della pubblica funzione", spiegano gli investigatori.

La corruzione agiva senza freni in un settore, quello della riscossione del tributo legato allo smaltimento del rifiuto solido urbano, attraverso la fraudolenta alterazione della posizione contributiva del contribuente. Per i casi finora presi in esame è stato stimato un danno per le casse del Comune di Palermo di diverse centinaia di migliaia di euro, intorno al mezzo milione di euro. Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10,30, presso la locale Procura della Repubblica, alla presenza del Procuratore Leonardo Agueci e del Procuratore aggiunto Bernardo Petralia.

Lo scandalo all'Ufficio Tributi del Comune di Palermo è stato scoperto dagli investigatori della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Silvia Como. Oltre al funzionario dell'ufficio Cesare Pagano, sono finiti in carcere altri tre dipendenti comunali. Si tratta di Antonino Borsellino, Gaspare Tantillo e Ida Ardizzone.

Altre dodici persone sono finite agli arresti domiciliari, tra loro ci sono imprenditori e commercianti, alcuni dei quali, molto noti a Palermo. Tra loro ci sono Salvatore Barone, titolare del ristorante "I tre porcellini", il commerciante Vittorio Ferdico, gestore di due supermercati, il medico Ugo Sottile, con studio in via Marchese di Villabianca, Giuseppe Vassallo, titolare del pub Eden Rock, il commercialista Antonino Clementi, Giuseppe Carnesi, che gestisce un'autorimessa in via Giuseppe Paratore, Antonino e Luigi Vernengo, titolari della "Expo truck veicoli industriali", Luigi Lo Verso, titolare della ditta Cem', Maria Elmo, titolare di una carrozzeria

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