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Mafia capitale, Napolitano: "Intreccio con corruzione nodo molto grosso". Procura chiede 41bis per Carminati

22 dicembre 2014 | 15.53
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Il presidente della Repubblica interviene al Csm. Intanto la Procura di Roma chiede 41bis per Carminati detenuto nel carcere di Tolmezzo in provincia di Udine per ragioni di sicurezza. Dal Consiglio superiore della magistratura via libera a Sabella assessore alla Legalità del Comune di Roma. Il prefetto Pecoraro: "Su di me notizie inesatte e diffamatorie"

Mafia capitale, Napolitano:

"L'intreccio inedito e molto rilevante tra corruzione e mafia è un nodo molto grosso". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenendo al Csm.

"Rimane anche l'altro lato del triangolo, quello della politica, che deve essere ben qualificato per non ricadere in quelle stucchevoli discussioni che rimbalzano tra i corpi rappresentativi della politica e della magistratura", ha aggiunto il capo dello Stato.

41 bis per Carminati - Per Massimo Carminati, considerato il vertice di Mafia Capitale, la procura di Roma chiede al ministero della Giustizia di applicare il carcere duro, secondo quanto dispone l'articolo 41bis. La richiesta sarà presentata al più presto. Il provvedimento, se sarà accolta la richiesta, sarà comunicato al carcere di Tolmezzo in provincia di Udine dove per ragioni di sicurezza Carminati è stato trasferito nei giorni scorsi.

Dal Csm sì a Sabella - Via libera del Consiglio superiore della magistratura alla nomina di Alfonso Sabella all'incarico di assessore alla Legalità del Comune di Roma. Il plenum ha infatti approvato a maggioranza, con 14 voti a favore, 8 contrari e 3 astenuti, la delibera che concede a Sabella l'aspettativa. Sabella, ex vicecapo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria del ministero della Giustizia, era stato richiamato in ruolo e destinato al Tribunale di Roma con funzioni di giudice, incarico del quale non ha ancora preso possesso. A chiedere per il magistrato il ruolo di assessore è stato il sindaco di Roma, Ignazio Marino, nel rimpasto della giunta seguito all'inchiesta su Mafia capitale.

Pecoraro si difende in conferenza stampa - "Sono stato costretto a fare una conferenza stampa perché sui giornali ci sono articoli che contengono inesattezze per non dire diffamazione". Lo ha detto il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro durante conferenza stampa in prefettura commentando le notizie apparse sui giornali.

"A Buzzi avevo detto che Castelnuovo di Porto‎ non era in grado di ricevere altri migranti visto che c'era già il Cara. A Castelnuovo infatti non c'erano forze dell'ordine disponibili per poter incrementare il numero di immigrati. Al di là di Buzzi c'era una motivazione oggettiva", ha chiarito Pecoraro nel corso della conferenza.

"Io a marzo non sapevo chi fosse Buzzi, l'ho ricevuto solo per rispetto che ho della persona che me lo ha presentato", ha aggiunto precisando di non essersi sentito "sotto pressione, né da Letta né da Buzzi".

"E' ‎giusto che sappiate come si lavora in prefettura", ha ribadito Pecoraro, spiegando che l'8 gennaio "abbiamo ricevuto una circolare del ministero che ci preannunciava gli arrivi dei migranti e ci invitava a interessare gli enti locali e gli enti del settore dell'accoglienza".

"Il 9 gennaio abbiamo scritto una lettera agli enti che fanno parte del consiglio territoriale sull'immigrazione, a chi aveva disponibilità e a tutti i sindaci dei Comuni interessati - ha detto Pecoraro - Tra questi c'era anche la cooperativa Eriches 29 ma anche Sant'egidio, la Croce rossa eccetera. Con queste lettere chiedevamo la disponibilità dei posti e l'assunzione di responsabilità da parte dei sindaci a gestire la situazione. In una prima fase, visto che eravamo in emergenza, ci siamo mossi solo in base alle offerte su indicazione di una circolare del ministero".

Al termine dell'istruttoria la struttura gestita dalla Eriches a Castelnuovo di Porto è stata scartata mentre sono state accettate altre due strutture gestite dalla cooperativa a Ciampino e ad Anguillara. Strutture di cui, ha precisato il prefetto, "non ho parlato con Buzzi il 18 marzo".

"Sulla base delle offerte l'ufficio immigrazione della prefettura ha iniziato un'istruttoria e quindi il 18 marzo ha scritto al sindaco di Castelnuovo di Porto e alla questura di Roma, al sindaco di Ciampino e alla questura di Roma, al sindaco di Guidonia e alla questura di Roma, e così via al sindaco di Rocca Priora, Anguillara, Marcellina, Monterotondo, Pomezia, Fiano Romano, Ariccia, Nettuno, Subiaco", ha sottolineato.

"In questi casi si fa cioè un'istruttoria per far sapere al sindaco che ci sono delle offerte e chiedere alla questura che ci sono motivi ostativi, perché faccia un controllo sulle società che hanno fatto l'offerta - ha spiegato - In sequenza in relazione alle offerte e in relazione agli impegni che il ministero ci chiedeva si decideva dove mandare gli immigrati e venivano stipulate le convenzioni. Questa procedura di affidamento in emergenza è andata avanti fino al 1 ottobre quando si è conclusa la gara iniziata a luglio".

Il bando di ottobre 2014, hanno spiegato in prefettura, in scadenza al 31 dicembre sarà prorogato perché "fino a che non si concluderà la nuova gara, che ha tempi lunghi". Dal 1 ottobre, oltre al Cara e al Cie, a Roma e nella provincia ci sono 24 centri, gestiti da 5 enti, che ospitano 2.700 immigrati. "Voglio difendere l'operato dell'ufficio immigrazione della prefettura, anche perché i miei collaboratori hanno lavorato giorno e notte per l'emergenza e non consento che sia infangato questo lavoro - ha detto ancora il prefetto - Non voglio che per una lettera si creino delle diffamazioni".

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