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False vincite a videolottery per 1,5 milioni, in due video i pestaggi dei riciclatori

15 gennaio 2015 | 10.19
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Due fratelli le menti della truffa smascherata dalla Gdf di Roma. Un consulente informatico con accesso al sistema di Gtech inseriva i dati dei beneficiari compiacenti che, a fronte di una provvigione del 20% circa, si prestavano all'operazione di riciclaggio. Calci e pugni a chi non restituiva i soldi

False vincite a videolottery per 1,5 milioni, in due video i pestaggi dei riciclatori

Hanno pagato vincite mai avvenute alle videolottery per un milione e mezzo di euro. E' la truffa milionaria smascherata dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, che hanno eseguito quattro arresti e messo fine all’attività di una banda di 11 soggetti, 10 italiani e un rumeno, specializzati negli accessi abusivi al sistema informatico di Gtech (già Lottomatica), uno dei concessionari incaricati della gestione dei giochi pubblici con vincite in denaro del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Le 'menti' della truffa, secondo la Gdf, erano due fratelli romani di 43 e 47 anni, Giorgio e Stefano Morroni. Proprio quest’ultimo, operando come consulente informatico esterno della società, aveva accesso al sistema di Gtech che gestisce giocate e vincite e poteva inserire fraudolentemente i dati dei beneficiari di vincite in realtà mai avvenute. I soldi venivano poi fatti transitare sui conti correnti di persone compiacenti, individuate dal fratello Giorgio, che, a fronte del riconoscimento di una provvigione del 20% circa, si prestavano all'operazione di riciclaggio.

Dall'indagine sono emersi anche 'pestaggi' nei confronti di un complice In particolare, la Gdf ha scoperto, all’interno del locale commerciale di uno degli appartenenti alla banda, in via Flaminia a Roma, due video delle telecamere di sorveglianza installate all’interno del locale, che documentano il pestaggio di uno dei riciclatori, beneficiario compiacente delle vincite mai avvenute, che non aveva restituito i soldi come pattuito. Sarebbero stati proprio i fratelli Morroni a prenderlo a calci e pugni al torace, procurandogli alcune fratture alle costole.

Un nuovo pestaggio sarebbe avvenuto alcuni mesi dopo, tra l’altro nel giorno del compleanno della vittima, quando Angelo Franchi e Alessandro D’Alessandro, entrambi con numerosi precedenti penali anche per reati a base violenta, dopo avere intimato al riciclatore di restituire il denaro, l’avevano minacciato di morte, prima agitandogli contro un coltello e, poi, colpendolo violentemente al volto con un pugno e causandogli lesioni al setto nasale. Proprio in relazione alle due aggressioni e ad altri episodi di intimidazione, il Gip di Roma ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti dei fratelli Morroni, di Franchi e D’Alessandro, contestando loro i reati di estorsione e lesioni personali.

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