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Maltempo: Cng, in E.Romagna costruzioni in zone a rischio alluvione

06 febbraio 2015 | 18.29
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"Tutta la costa è interessata da una forte mareggiata, gli stabilimenti balneari sono sommersi, i danni sono ingenti, ma passata l’emergenza cosa ne sarà della spiaggia? Sicuramente ci vorranno milioni di euro per il rinascimento artificiale ormai diventato una consuetudine annuale che spesso non arriva a fine stagione estiva. E, accanto a questi danni, aggiungiamo gli allagamenti delle cantine, colpevolmente ancora fatte costruire in zone a rischio alluvione, o in zone dove il reticolo idrografico è in costante criticità". La denuncia arriva da Paride Antolini, Consigliere Nazionale dei Geologi e geologo dell’Emilia-Romagna, che in questo momento si trova nell'area interessata dai danni.

"L’allagamento della fascia costiera -sottolinea Antolini- è ormai consuetudine ed a fasi sempre più ravvicinate la subsidenza del terreno e l’innalzamento del livello del mare è una costante che produrrà nei prossimi anni sempre maggiori problemi". "La subsidenza -spiega il geologo- è un fenomeno geologico che interessa diverse aree della pianura Padana e della costa nord Adriatica ed ha origini sia naturali che antropiche".

Antolini denuncia anche la "forte antropizzazione della costa". "La costa Emiliano-Romagnola da Cattolica alla foce del Po -conclude- costituisce una fascia continua per 130 chilometri, larga da poche decine di metri a qualche chilometro. E di questi, 77chilometri sono urbanizzati con una pesante azione antropica, come se fosse un'unica città di 55 chilometri di lunghezza".

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