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''Camorra? Non mi stupisco''. Da Monti a Trastevere, le voci di negozianti e residenti /VIDEO

10 febbraio 2015 | 18.15
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Davanti ai sigilli a bar e ristoranti (FOTO) nell'ambito del maxi blitz che ha portato a 61 arresti. ''Ormai è mafia assoluta, qua se so comprati tutto''

Dal rione Monti a Trastevere. Qualcuno si dice 'sorpreso', altri non mostrano 'stupore' davanti alla parola 'camorra' e ai sigilli messi all'alba di oggi ad alcuni bar e ristoranti di Roma (FOTO), nell'ambito del maxi blitz che ha portato all'arresto di 61 persone. Dopo i giorni di gloria per il ritorno a casa dell'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, oggi il quartiere Monti si è svegliato con i carabinieri che mettevano sotto sequestro il bar Tulipano di via del Boschetto, considerato il quartiere generale del clan criminale Senese-Pagnozzi. ''Non ci andavo ma non perché mi fossero antipatici'', dice un uomo appena uscito da un portone vicino al bar-tabacchi. ''Rimango sbalordito, era di due ragazze! Non mi risulta ci fosse un uomo, a meno che non ci fosse qualcuno che gestiva il tutto dietro le quinte - aggiunge - Ormai è mafia assoluta, hanno comprato tutto, non possiamo continuare con l'ipocrisia. Lo sappiamo tutti, svegliamoci. La mafia è arrivata dappertutto ma se vogliamo fare finta, allora facciamo finta!''.

Altri non ci vogliono credere. ''Quartier generale di un clan di Camorra? Ma de che!!! E' una brava ragazza - dice una donna, riferendosi alla proprietaria- Anzi un'amica''. Stupore anche da parte del direttore del supermercato accanto. ''Sono sorpreso. Quando arrivano i fornitori vado lì a prendere un caffè o un cappuccino. Non me lo aspettavo, non ci sono parole''.

Ma off the record e con la garanzia di ''niente audio né video, perché con la camorra non si scherza'', nel rione qualcuno c'è che qualche sospetto lo aveva da tempo. ''Camorra? Si sapeva, ormai i negozi normali non esistono quasi più. Da quando aveva aperto, c'era un grande giro di napoletani. Più che altro c'era un sentore di qualcosa di strano, perché se uno guarda, osserva, si accorge delle cose che succedono anche se non si hanno prove. D'altronde cercarle non spetta a noi ma alla magistratura''.

A Trastevere sono due i ristoranti colpiti dal sequestro nell'ambito dell'operazione 'Tulipano'. Uno in via dei Vascellari, l'altro 'A' Ciaramira' in via Natale del Grande, a due passi da piazza San Cosimato. ''Sentore? Non è possibile averlo, siamo in una città - afferma il proprietario di una tabaccheria sulla stessa via - A Trastevere, poi, negli ultimi anni è cambiato tutto. I negozianti storici sono ormai pochi, c'è un grande ricambio, non ci si conosce. Quando stamattina quando me lo hanno detto mi sono stupito ma non più di tanto. Se fosse successo a Piero (della storica salumeria di Natale del Grande ndr) allora sì che mi sarei meravigliato, lui lo conosco da una vita! Ma questi chi li conosceva. La criminalità si sa che c'è, il riciclaggio anche e la ristorazione è uno dei settori più appetibili''.

''A volte basta osservare'', dice un altro negoziante della via trasteverina. ''Negli ultimi due tre anni, da quando sono andati a zampe per l'aria i ragazzi che inizialmente avevano aperto il ristorante, due facce uguali non le vedevi mai. Qualche dubbio mi era venuto. Dentro non c'era mai nessuno e mi chiedevo ma come fa a stare aperto se non lavora! Non era un sentore ma non mi stupisco''.

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