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Mafia: confiscati beni per 5 mln euro a boss Capizzi

27 febbraio 2015 | 08.09
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Beni per cinque milioni di euro sono stati confiscati dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, che hanno eseguito il provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Palermo-Sezione Misure di Prevenzione, a carico del boss mafioso Benedetto Capizzi, 71 anni, in carcere per scontare una pena per mafias. La complessa attività investigativa, svolta attraverso minuziosi accertamenti patrimoniali sui beni sospettati di essere nella effettiva disponibilità del predetto, "ha consentito di individuare un ingente patrimonio illecitamente accumulato in diversi anni di malaffare", spiegano gli inquirenti. In particolare, tra i cespiti sottratti alla sua disponibilità figura una villa a tre elevazioni fuori terra, residenza dello stesso e del proprio nucleo familiare, oggetto di sequestro e contestuale confisca con l’odierno provvedimento, grazie ad ulteriori e più approfonditi accertamenti attraverso i quali è stata riscontrata che l’intestazione ad altro soggetto, verosimilmente prestanome compiacente, era finalizzata ad eludere le norme in materia di misure di prevenzione patrimoniale.

Le indagini patrimoniali hanno avuto inizio a seguito dell’operazione denominata Perseo. Dagli accertamenti che hanno portato all’emissione, nel dicembre del 2008, del provvedimento restrittivo, emerge come il boss Capizzi "nonostante fosse detenuto alla pena dell’ergastolo, a seguito di due condanne rispettivamente del 2006 e del 2008, non solo continuava ad essere il reggente del mandamento di Villagrazia – Santa Maria di Gesù, ma aveva anche in animo, dopo gli arresti di Salvatore e Sandro Lo Piccolo, di ricostituire la Commissione Provinciale di “Cosa Nostra” e di porsi al suo vertice", dicono ancora dall'Arma. A tal proposito, emblematiche risultano le conversazioni con il figlio, tramite il quale Capizzi impartiva le direttive per la gestione della consorteria e al quale perentoriamente raccomandava: “Se qualcuno vuole alzare la “cricchia” se la cali perché ci lascia la pelle, chiaro?...Pugno duro, hai capito? Pugno duro con tutti!”.

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