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Chiesa: Sos vocazioni, Europa fanalino di coda, ha sempre meno preti

27 febbraio 2015 | 18.27
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Vecchio continente in assoluto il meno dinamico in fatto di vocazioni. Di contro, l'Africa registra una crescita impetuosa anche come numero di battezzati. Crescono poi le diocesi, i vescovi e le parrocchie. E nel vicentino viene ordinato un sacerdote dopo quarant'anni di attesa

Chiesa: Sos vocazioni, Europa fanalino di coda, ha sempre meno preti

E' Sos vocazioni. Ci sono sempre meno preti: un'emorragia di vocazioni che riguarda, in particolar modo, l'Europa che è ultima anche per numero di vescovi. Annuario statistico della Chiesa alla mano, si certifica come il nostro continente sia in assoluto il meno dinamico in fatto di vocazioni. Di contro, l'Africa registra una crescita impetuosa anche come numero di battezzati. Crescono poi le diocesi, i vescovi e le parrocchie. Mentre l'Europa resta fanalino di coda come area meno dinamica.

Proprio per riflettere sulla situazione e per promuovere la vita religiosa, nell'ambito dell'Anno dedicato alla Vita Consacrata, in questi giorni i religiosi e le religiose di ogni parte del mondo si sono dati appuntamento in Vaticano, all'Istituto Maria Santissima Bambina, dove è stato organizzato un convegno internazionale dedicato alla pastorale delle vocazioni.Più che una questione di numeri, padre Vito Magno, al quale si deve la rivista 'Rogate ergo' dedicata alla pastorale vocazionale, ne fa una questione di qualità e di distribuzione. "Le vocazioni - premette all'Adnkronos padre Magno - non si contano con il pallottoliere. Prima di tutto c'è un problema di qualità e poi questi dati devono necessariamente fare i conti con il fatto che sono diminuiti anche i praticanti".Padre Magno registra che "in Italia ci sono all'incirca 35 mila sacerdoti diocesani e 15 mila religiosi. Vanno poi considerati i tanti stranieri che restano nel nostro Paese per un periodo e poi se ne vanno. Il problema, dunque, a mio avviso non è tanto legato ai numeri quanto al fatto che manca un' equa distribuzione". (segue)

Padre Magno registra che "in Italia ci sono all'incirca 35 mila sacerdoti diocesani e 15 mila religiosi. Vanno poi considerati i tanti stranieri che restano nel nostro Paese per un periodo e poi se ne vanno. Il problema, dunque, a mio avviso non è tanto legato ai numeri quanto al fatto che manca un' equa distribuzione". Se si fa un confronto con gli anni passati, si vede che il numero di seminaristi è comunque aumentato. Se infatti nel 2005 si aggiravano intorno ai 114 mila, nel 2012 il numero ha superato le 120 mila unità. L'Europa resta comunque fanalino di coda per numero di vescovi. Se, infatti, l'Africa e l'Asia nello stesso arco di tempo hanno avuto una crescita piuttosto consistente, pari all'11%, l'Europa è ultima con un 3,3%. Tra le curiosità, si segnala il caso di un paese in provincia di Vicenza, Grisignano di Zocco, che ha avuto un prete dopo quasi mezzo secolo di attesa. Don Claudio Campesato è stato ordinato sacerdote a distanza di quarant'anni dall'ultima ordinazione.
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