I finanzieri di Nola, coordinati dalla procura, hanno indagato su Villa Manzi. Dal 2005 al 2010 accumulato un passivo di oltre 2 milioni di euro
Un sequestro preventivo di beni è stato eseguito dalla guardia di finanza di Nola per la bancarotta fraudolenta di società nel settore della ristorazione, Villa Manzi.
Il decreto è stato emesso dal gip del Tribunale di Noia nell'ambito di un procedimento a carico di Armando Manzi e altre persone, fra cui componenti del suo nucleo familiare, per concorso in bancarotta fraudolenta con riferimento alla società "Irpinia Catering s.r.l. ", già denominata "Villa Manzi s.r.l. ", posta in liquidazione volontaria il 7 novembre 2011 e dichiarata fallita dal Tribunale di Noia in data 27 novembre 2012.
I finanzieri hanno ricostruito i diversi trasferimenti, finalizzati all'unico scopo di sottrarre la compagine sociale, in realtà mai passata realmente di mano a terzi, alle azioni di recupero dei creditori della originaria Villa Manzi Srl, depauperando così la stessa della parte sana e conservando solo i debiti, mai estinti. Dalle indagini è emerso che Armando Manzi ha conservato la piena e diretta gestione dell'attività, sia prima sia dopo le cessioni accumulando complessivamente un passivo, dal 2005 al 2010, passato da 413.744,64 euro a 2.292.140,38 euro.