“In passato mi è capitato che io facevo il primo approccio in banca, ad esempio, e poi cercavano mio marito in azienda per parlare con lui anche se non c’entrava nulla con quello che stavo facendo”, racconta Marta Brambilla.
Ma anche sotto questo profilo, però, oggi le cose stanno cambiando: “Vent’anni fa la donna veniva presa meno seriamente, invece oggi ci sono professionisti che vogliono lavorare con le donne perché sanno che siamo serie, attendibili e precise. Queste sono caratteristiche femminili, in effetti”.
La presidente di ConfapiD Pasqualina Salis è d’accordo: “Su alcune cose l’imprenditrice donna se la cava molto meglio dell’uomo”. D’altronde la sua storia, come quella di tante donne impregnate professionalmente, è di successo: “Nonostante le difficoltà che una donna incontra, tra famiglia e figli, mi sono organizzata per arrivare all’obiettivo, ci ho creduto”.
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