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Terrorismo, Pansa: ''Roma e ghetto sicuri'' /VIDEO

09 marzo 2015 | 15.26
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Il capo della polizia ha incontrato i vertici della comunità ebraica romana. Poi una passeggiata nei vicoli del ghetto: ''Valutato il rischio e adottate tutte le misure necessarie''. Il questore, D'Angelo: ''Nessun segnale diretto di allarme''. Il presidente della comunità, Pacifici: ''Vera risposta è non far vincere la paura''

''Il terrorismo è una minaccia generica che riguarda tutto il mondo occidentale per la quale abbiamo valutato il rischio è adottato tutte le misure necessarie per rendere questa città sicura''. Lo ha detto il capo della polizia, prefetto Alessandro Pansa, oggi in visita al ghetto di Roma. Arrivato verso le 12.30 davanti alla sinagoga, Pansa è stato accolto dal presidente della comunità Riccardo Pacifici. Insieme a loro c'era il questore di Roma, Nicolò D'Angelo.

Dopo il colloquio, durato oltre mezz'ora alla presenza anche del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, Pansa Pacifici e D'Angelo hanno fatto una passeggiata per i vicoli del ghetto.

''Il quartiere ebraico deve stare sereno, anche per questa zona sono state adottate tutte le misure necessarie. La vita - ha assicurato Pansa- si può svolgere normalmente, qui al ghetto si può passeggiare tranquillamente''.

Al di là del fatto che ''Roma è un obiettivo sensibile a prescindere, non abbiamo segnali particolari e diretti di allarme'', ha aggiunto il questore il questore di Roma, Nicolò D'Angelo. ''Dopo i fatti di Parigi abbiamo rinforzato le misure di sicurezza. Oltre alla pedonalizzazione dell'area, oggi il Comitato ha varato l'istituzione dei pilomat che saranno inseriti nella zona. In tutto il ghetto la vigilanza è superiore al passato, il quartiere ebraico è sicuro''.

Dal presidente Pacifici è arrivato un appello a ''non far vincere la paura''. Questa passeggiata vuole dare ''un messaggio di serenità. ''Noi la sfida l'abbiamo già raccolta - ha aggiunto il presidente della comunità ebraica di Roma - La nostra vita continua, nulla è cambiato. Vivere nell'emergenza per noi è la normalità, ognuno della nostra generazione è cresciuto con la presenza delle forze dell'ordine. La vera risposta al terrorismo è non far vincere la paura ma continuare a fare la vita di tutti i giorni: i ragazzi che entrano ed escono da scuola, passeggiare, passare qui le serate. I nostri musei sono aperti, anzi ci impegneremo a promuovere iniziative culturali per far incontrare le persone e su questo chiederemo aiuto all'amministrazione comunale''.

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