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Scuola, assunzioni dal primo settembre e mai più classi pollaio. Restano gli scatti

11 marzo 2015 | 16.31
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Tra le novità della riforma, fanno sapere fonti del governo, la 'Carta del Prof' e l'apertura pomeridiana. Boschi al Question time della Camera: "C'è l'impegno dell'esecutivo". M5S scrive a al premier Matteo Renzi: servono due provvedimenti distinti

Scuola, assunzioni dal primo settembre e mai più classi pollaio. Restano gli scatti

Il Consiglio dei ministri di domani dovrebbe confermare la strada del Ddl per la riforma della scuola con gli assunti composti dai docenti delle Gae (ma non quelli delle graduatorie di istituto) e dai vincitori di concorso (e non gli idonei). Lo confermano fonti di governo, sottolineando che la parola chiave della riforma è “autonomia” e aggiungendo il fatto che nella riforma restano gli scatti di anzianità ma ampio spazio sarà dato al merito dei docenti.

Tre i punti particolarmente importanti della riforma: 1. Mai più classi pollaio 2. Scuole aperte anche il pomeriggio 3. La Carta del Prof. per rafforzare la dignità sociale del ruolo del docente: per il primo anno 400 euro per tutti i professori, che potranno essere spesi solo per consumi culturali (libri, teatro, concerti, mostre, audiovideo telematici).

Manterremo l'impegno a garantire le nuove assunzioni nella scuola a partire dal primo settembre e ci sono i tempi perché questo possa avvenire attraverso l'approvazione del Parlamento della riforma della scuola che verrà presentata domani dal governo, ha assicurato al Question time alla Camera la ministra per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.

"Non possiamo anticipare in questa sede -ha spiegato la ministra- il contenuto di provvedimenti che saranno esaminati e approvati definitivamente dal Consiglio dei ministri previsto per domani. Ciò nonostante possiamo già dire che l'impegno preso dal governo rispetto ad un piano straordinario di assunzioni sarà sicuramente rispettato, a cominciare dai vincitori di concorso del 2012. Peraltro un impegno che il governo ha assunto non per far fronte ad obblighi giuridici, perchè non esistono pronunce giurisprudenziali che vincolino il governo a queste assunzioni, se non eventuali, ipotetici risarcimenti che coinvolgerebbero una platea di soli duemila docenti rispetto a ben altri numeri che il governo ovviamente si impegna ad assumere. Quindi è una scelta politica di investimento di questo governo proprio a favore dei docenti e della qualità dell'insegnamento nella scuola".

"La buona scuola è pero una proposta di riforma ampia, che non riguarda soltanto le assunzioni, che ovviamente verranno garantite per il primo settembre 2015. In questo -ha sottolineato ancora Boschi- c'è una collaborazione e una responsabilità reciproca da parte del governo, che presenterà il proprio disegno di legge e che si è fatto carico delle risorse necessarie, e dall'altra del Parlamento, visto che siamo a marzo, nel garantire l'approvazione del provvedimento in tempi utili, perchè tecnicamente ci sono, per poter iniziare la scuola il primo settembre con tutti i docenti necessari".

Il Movimento 5 stelle è però scettico sulla possibilità che si riesca a rispettare la scadenza del primo settembre. "La via per non far saltare il piano di assunzioni è molto semplice e noi l'abbiamo indicata da giorni: prevedere due distinti provvedimenti normativi da far viaggiare con tempi e modalità differenti, uno per il reclutamento uno per tutto il resto", chiede la capogruppo alla Camera, Fabiana Dadone, in una lettera inviata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e alla ministra dell'Istruzione, Stefania Giannini. "E' l'ennesima proposta di buon senso -aggiunge- che il Movimento 5 stelle offre alla maggioranza: auspichiamo che anche questo appello non cada nel vuoto".

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