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Yara, giudici Riesame: Bossetti resta in carcere

13 marzo 2015 | 20.39
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Con la decisione di oggi è la quinta volta che l'uomo arrestato lo scorso giugno, con l'accusa di aver ucciso la 13enne Yara Gambirasio, si vede negare la scarcerazione. Per i giudici "emergono dei profili problematici per le evidenze in tema di Dna mitocondriale" ma contro il 44enne restano "gravi indizi di colpevolezza"

Yara, giudici Riesame: Bossetti resta in carcere
Yara, giudici Riesame: Bossetti resta in carcere

Resta in carcere Massimo Bossetti, arrestato lo scorso 16 giugno con l'accusa di aver ucciso con crudeltà la 13enne Yara Gambirasio. Lo hanno deciso i giudici del Riesame di Brescia, respingendo l'istanza di scarcerazione discussa martedì dal difensore Claudio Salvagni. Al centro del confronto tra accusa e difesa le novità emerse dalle analisi del Dna riportate nella consulenza tecnica della procura firmata da Carlo Previderè. Nella relazione, del gennaio scorso, emergono nero su bianco i dubbi relativi alla traccia genetica mista (Yara - 'Ignoto 1') trovata sugli slip e i leggings della vittima, scomparsa il 26 novembre scorso da Brembate di Sopra (Bergamo).

In particolare, se Bossetti e 'Ignoto 1' sono compatibili per quanto riguarda il Dna nucleare, il Dna mitocondriale dell'indagato non combacia con quello di 'Ignoto 1'. Un elemento che non basta ai giudici per fargli lasciare il carcere: se "è pur vero che emergono dei profili problematici per le evidenze in tema di Dna mitocondriale", il tribunale del Riesame di Brescia reputa che questa circostanza "non sia decisiva per escludere allo stato, la ricorrenza di gravi indizi di colpevolezza".

Se l'assenza di capelli del 44enne sul corpo della 13enne è ritenuto un fatto "scarsamente significativo", la presenza della traccia genetica mista (Yara - 'Ignoto 1') resta la 'prova regina' contro l'arrestato. Infine, se i giudici "non traggono spunti di rilievo" dalla relazione informatica in merito alle ricerche pornografiche fatte con il pc dell'indagato - il computer non era solo a disposizione di Bossetti - gli arresti domiciliari sono una misura insufficiente rispetto all'accusa e alla possibilità di uccidere ancora. Con la decisione di oggi è la quinta volta che Bossetti si vede negare la scarcerazione: due volte dal gip di Bergamo, altrettante dal Riesame di Brescia e, in un'occasione, dalla Corte di Cassazione.

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