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Tunisia: il legale, risarcimenti milionari per vittime attacco museo Bardo

20 marzo 2015 | 20.20
LETTURA: 4 minuti

Secondo quanto spiega all'Adnkronos il responsabile della sede tunisina di uno studio legale internazionale, "l'ipotesi di contropartite milionarie versate dagli eventuali responsabili individuati non è lontana dalla realtà, tanto che presto potrebbero scatenarsi serrate battaglie legali"

(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

Risarcimenti milionari potrebbero essere riconosciuti ai turisti coinvolti nell'attacco al museo del Bardo di Tunisi. Secondo quanto spiega all'Adnkronos l'avvocato Giorgio Bianco, responsabile della sede tunisina dello studio legale internazionale Giambrone, "qualora fosse stata preventivamente stipulata un'assicurazione sulla vita, con specifiche clausole che prevedono eventi come quello accaduto a Tunisi, per i congiunti delle vittime potrebbero prefigurarsi risarcimenti molto elevati". Anche per i feriti, "a seconda della gravità dell'infortunio e di altri fattori valutati caso per caso, un'assicurazione sanitaria, unita a quella per la responsabilità civile, potrebbero garantire risarcimenti molto corposi".

Non solo. La Farnesina aveva diffuso nei mesi scorsi svariati 'avvisi particolari', nei quali spiegava che "il livello di attenzione sul rischio rappresentato dal terrorismo in Tunisia" aveva determinato "l'innalzamento del livello di attenzione delle autorità tunisine", raccomandando di "osservare le opportune misure di vigilanza nella frequentazione di luoghi pubblici ed evitare assembramenti di qualsiasi natura a Tunisi e nelle altre località". Secondo il legale, "si potrebbero dunque valutare eventuali responsabilità oggettive delle compagnie di navigazione per poter considerare ulteriori risarcimenti che, nei casi di collaborazione fattiva delle parti, potrebbero essere erogati anche in soli sei mesi".

"Certo - spiega Bianco - vorrei anche considerare, senza voler essere retorico, che non penso possa esistere un risarcimento congruo per chi ha perso il proprio caro o per chi è rimasto ferito in maniera grave e permanente. Tuttavia, alla luce dei nuovi dettagli emersi, l'ipotesi di contropartite milionarie versate dagli eventuali responsabili individuati non è lontana dalla realtà e penso sia probabile che, nei prossimi mesi, si scatenerà un serrata battaglia legale tra i (co)responsabili individuati e le vittime dell'attentato".

Il legale, originario della Sardegna e residente stabilmente a Tunisi dal 2012, sottolinea che "il clima in Tunisia rimane relativamente tranquillo", anche perché "recentemente il governo aveva predisposto un piano di sicurezza per bloccare l'accesso ai gruppi terroristici e ai miliziani di Daesh che dalla Libia si stavano avvicinando al Paese, minacciando attacchi". La gestione dell’emergenza, da parte delle forze dell’ordine locali, "ha dimostrato chiaramente che l'organizzazione ha funzionato a dovere". E i due attentatori "non hanno avuto possibilità di fuga dal museo, contrariamente a quanto avvenuto ad esempio in Francia, in occasione dell’attacco alla redazione del settimanale Charlie Hebdo".

E' invece la gestione da parte delle compagnie turistiche italiane a sollevare più di qualche perplessità. In particolare "andrebbe valutata la responsabilità della Costa Crociere, per non aver preso le precauzioni necessarie ad assicurare una serena permanenza dei viaggiatori nel Paese". Notizie ufficiali e non avevano in effetti evidenziato da tempo "la possibilità di azioni terroristiche nel Paese". Quindi, la compagnia "avrebbe potuto evitare le escursioni in zone strategiche come il museo del Bardo, oltretutto vicino ad aree politicamente sensibili come il Parlamento, se non addirittura ipotizzare la soluzione estrema della sospensione temporanea delle rotte verso la Tunisia".

In più, "avrebbe potuto richiedere al governo locale una maggiore protezione dei turisti con scorte militari in itinerari concordati e l’indicazione dei luoghi sicuri per le escursioni, dotati di una sorveglianza privata efficiente. Non certo come il museo del Bardo, dov'era presente una sola guardia". Dire ora come finirà è forse prematuro, oltre che difficile da stabilire: "Pur avendo ampia esperienza in materia - sottolinea il legale - posso dire già da ora che quei passeggeri feriti e le famiglie delle vittime dovranno essere risarciti per tutti i danni, fisici e morali, subiti".

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