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Omicidio Meredith, oggi il giorno del giudizio per Amanda e Raffaele

25 marzo 2015 | 09.15
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Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Mario Pinelli, ha chiesto la conferma delle condanne per la Knox e Sollecito. Intanto è stato rinviato il pronunciamento della Cassazione che dovrà decidere se confermare la sentenza di condanna nei confronti dei due ex fidanzati. Il giovane pugliese partecipa all'udienza, mentre la statunitense è rimasta negli Usa. La 27enne, che ha un nuovo amore e sarebbe prossima alle nozze, rischia che l'Italia chieda l'estradizione. Cronologia. Un lungo giallo: tutti i personaggi (Infografica) . Negli Usa decine di siti web tifano Amanda

 - AFP
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A manda Knox e Raffaele Sollecito sono responsabili dell'omicidio di Meredith Kercher, assassinata a Perugia la notte fra il 1 e il 2 novembre 2007. Lo ha sostenuto il sostituto procuratore generale della Cassazione Mario Pinelli ai giudici della quinta Sezione penale, chiedendo una sostanziale conferma delle condanne di Amanda e Raffaele. Pure se con un piccolissimo sconto di pena di tre mesi ciascuno perché, secondo il Pg, si sarebbe prescritto un reato minore vale a dire il porto d'armi.

Per Pinelli, dunque, le pene sarebbero da ricalcolare nei confronti di Amanda a 28 anni e 3 mesi e nei confronti di Raffaele a 24 anni e 9 mesi. Ad ogni modo, secondo la pubblica accusa di piazza Cavour il quadro ricostruito dalla Corte d'Assise d'Appello di Firenze il 30 gennaio 2014 "resiste ad ogni censura. Tutte le figure di questa storia -ha evidenziato Pinelli- sono ben inserite nella vicenda. I giudici di rinvio hanno sviluppato una motivazione estremamente corretta facendo buon governo del dettato della Cassazione" che il 25 marzo 2013 aveva annullato con rinvio l'assoluzione accordata ad Amanda e Raffaele.

Dopo il procuratore generale ha parlato la difesa di Amanda Knox, che ha sottolineato come la ragazza statunitense all'epoca dell'omicidio di Meredith Kercher, assassinata a Perugia la notte fra il 1 e il 2 novembre 2007, fosse una "ragazza sprovveduta ma è innocente. Rudy Guede ha firmato l'omicidio di Meredith". L'avvocato Carlo Dalla Vedova, nella sua arringa, ha sottolineato come la vicenda "giri intorno a una serie di ricostruzioni incerte. Gli elementi sono discutibili e soprattutto non c'è il movente". Il legale della Knox ha messo in evidenza che "Amanda all'epoca dei fatti era una ragazzina, aveva appena 20 anni. Non ha voluto calunniare nessuno anche se c'è una sentenza passata in giudicato. Non era nemmeno in grado di azionare meccanismi di depistaggio".

Dalla Vedova ha segnalato come tutto il primo grado di giudizio, che si era concluso con la condanna dei due imputati, si sia basato "sulla falsa confessione di Amanda. Ma è tutto smentito dal ruolo che ha avuto Guede nell'omicidio. Noi vogliamo giustizia ma siamo davanti ad un gravissimo errore giudiziario ed è giusto denunciarlo". Da qui la richiesta avanzata anche dall'altro difensore, Luciano Ghirga, alla Cassazione di "annullare la sentenza di secondo grado di condanna".

La quinta Sezione penale della Cassazione presieduta da Gennaro Marasca che dovrà decidere sull'omicidio di Meredith Kercher ha poi deciso riaggiornare l'udienza a venerdì mattina. Tra due giorni, dunque, parlerà la difesa di Raffaele Sollecito rappresentata da Giulia Bongiorno e Luca Maori. Quindi i cinque giudici si ritireranno in camera di consiglio per decidere sulla vicenda per la quale Amanda e Raffaele hanno scontato già 4 anni di carcere. Sono stati condannati in primo grado (lei a 26 anni, lui a 25); poi c'è stata l'assoluzione in appello nel 2011 e l'annullamento con rinvio da parte della Cassazione (25 marzo 2013). La condanna dell'appello bis per Amanda e Raffaele è scattata il 30 gennaio 2014. Per l'omicidio della studentessa inglese è stato condannato definitivamente Rudy Guede, processato con rito abbreviato: sta scontando 16 anni di reclusione.

Stamani il relatore Antonio Paolo Bruno, nella sua relazione di due ore, ha evidenziato che siamo davanti ad un processo che "come unica cosa certa ha la morte della ragazza". L'aula era gremitissima al punto tale che l'udienza è stata spostata nell'aula magna. Era presente anche Patrick Lumumba, il giovane che era stato accusato per l'omicidio da Amanda Knox.

Se la Cassazione dovesse confermare la sentenza di condanna d'appello per Amanda e Raffaele, nei confronti del ragazzo scatterebbe l'arresto. Amanda, invece, è negli Usa. In caso di conferma per la ragazza si aprirebbe il capitolo estradizione. Spetterebbe al Pg della Corte d'Appello di Firenze chiedere al ministero della Giustizia di avviare le procedure di estradizione. Il trattato tra il nostro paese e gli Usa è stato rinnovato nel 2006. Non è così scontato che gli Stati Uniti concederanno l'estradizione. Amanda potrebbe anche scontare la pena in un carcere americano. L'unico che sarà presente in aula per la sentenza, come ha detto lui stesso, è Raffaele Sollecito che domani compirà gli anni. "Ci sarò anche venerdì, non possono aggiungere altro", si è limitato a dire Sollecito. Accanto a lui in aula la nuova fidanzata e il padre Francesco.

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