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Corruzione: Palermo, dirigenti pubblici a 'lezione' di anticorruzione in Procura

26 marzo 2015 | 18.39
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Dirigenti pubblici, dalla Regione al Comune di Palermo, dagli enti locali fino all'Asp, a 'lezione' di anticorruzione dal Procuratore capo Franco Lo Voi e dall'aggiunto Dino Petralia. Un incontro, durato circa un'ora e mezzo, in cui i due magistrati hanno parlato con i vertici delle amministrazioni che sono anche responsabili dell'anticorruzione per fare il punto sul fenomeno. Presenti, tra gli altri, il segretario generale della Regione siciliana, Patrizia Monterosso, la dirigente regionale Luciana Giammanco, il segretario generale del Comune di Palermo, Fabrizio Dell'Acqua, e altri dirigenti. "Il diritto fa chiasso, il favore è educatamente silenzioso", ha ribadito nel suo intervento il Procuratore aggiunto Dino Petralia. Dell'incontro è stato messo al corrente anche il capo dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, come sottolinea il Procuratore capo Lo Voi alla fine dell'incontro, che si è svolto a porte chiuse. I magistrati hanno più volte sottolineato che l'incontro non vuole essere "una interferenza o un'invasione dei compiti amministrativi" ma si è reso necessario "per un raccordo tra chi opera nel pubblico e la Procura, che costituisce il terminale necessario di ogni notizia di reato".

"Abbiamo detto ai rappresentanti dell'anticorruzione della pubblica amministrazione che noi ci siamo - ha detto alla fine dell'incontro il Procuratore Lo Voi - siamo interessati affinché la loro attività produca il meglio. Più funziona la prevenzione e più funziona la repressione". In particolare, Lo Voi ha puntato su due aspetti, previsti dalla Convenzione Onu del '93 contro la corruzione : La necessità della rotazione degli incarichi nella pubblica amministrazione "che possono causare incrostazioni nel settore pubblico" e la protezione di coloro che "nella pubblica amministrazione segnalano situazioni sospette, i cosiddetti 'whistleblower', le gole profonde. "E' importante che abbiano una forma di protezione dopo la denuncia - spiega ancora il Procuratore - che non vuol dire incoraggiare lo spionaggio interno nelle pubbliche amministrazioni ma un deterrente per evitare che colui che segnala dei fatti venga mobbizzato, o allontanato". Erano circa 30 i dirigenti a 'scuola' di anticorruzione in Procura.

"E' molto importante la segnalazione della notizia di reato - dice ancora Lo Voi - la rapidità della segnalazione è altrettanto importante".

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