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Terrorismo: Alfano, nel decreto possibilità di entrare in cellulari e pc

26 marzo 2015 | 09.11
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Il premier ottiene lo stralcio della norma dal decreto antiterrorismo, in aula alla Camera. Misura annunciata dal ministro dell'Interno a 'Radio Anch'io'. Bilancio sugli espulsi: ''Da fine dicembre 25 via da Italia: 9 tunisini, 6 marocchini''. Reclutavano aspiranti jihadisti in Italia, tre arresti (Video)

Terrorismo: Alfano, nel decreto possibilità di entrare in cellulari e pc

A quanto si apprende da fonti di governo, il premier Matteo Renzi ha chiesto e ottenuto lo stralcio del passaggio che consente di frugare nei computer dei cittadini nell'ambito del provvedimento antiterrorismo. Un tema delicato e importante che riguarda diritti, privacy e sicurezza e che verrà affrontato in maniera più complessiva all'interno del provvedimento sulle intercettazioni già in esame in commissione, spiegano le stesse fonti.

Una misura che, solo questa mattina, il ministro dell'Interno Angelino Alfano dava tra quelle contenute nel decreto anti terrorismo, in aula alla Camera per la conversione in legge.

ALFANO - Dalle squadre speciali anti-Isis alla possibilità di spiare pc tablet e cellulari da remoto fino al bilancio delle persone espulse da inizio anno. Dai microfoni di 'Radio anch'io' il ministro dell'Interno, Angelino Alfano fa il punto sulle misure anti terrorismo all'indomani del blitz contro una cellula jihadista per il reclutamento in Italia e in vista della conversione in legge del decreto anti terrorismo.

CONTROLLO DA REMOTO PER PC E CELLULARI - Nel decreto antiterrorismo approvato in Commissione "abbiamo previsto la possibilità da parte dell'autorità giudiziaria di accedere ed eventualmente spegnere i siti web attraverso i quali si veicola un messaggio di radicalizzazione violento". "Questo - chiarisce il ministro - perché i social sono utilizzati dai terroristi per il reclutamento", con il decreto l'autorità giudiziaria potrà entrare nei telefonini o nei personal computer per controllare l'attività da 'remoto'. "E' una possibilità di indagine già prevista per reati di terrorismo. Visto che ci sono questi scambi informatici tra terroristi - rimarca il ministro - occorre aumentare la penetrazione".

CELLULA JIHADISTA - Sull'arresto di ieri dei tre presunti terroristi il ministro afferma che "il lavoro di prevenzione ha funzionato. E' stata messa in atto per la prima volta la norma che consente di applicare misure di prevenzione anche ai sospettati per terrorismo come per quelli di mafia".

25 ESPULSI DA FINE DICEMBRE - ''Dalla fine di dicembre'', nell'ambito dell'azione di prevenzione, ci sono stati 25 soggetti espulsi per ragioni di sicurezza nel contrasto al terrorismo jihadista, sottolinea Alfano. ''Nove tunisini, sei marocchini, tre pachistani, due egiziani, due kosovari, un turco, un franco-tunisino, un franco-algerino''. Il ministro precisa che una ''quindicina avevano il permesso di soggiorno''.

SQUADRE ANTI- IS - Un bilancio già anticipato in un'intervista al Quotidiano nazionale, dove il ministro ha anche parlato di squadre speciali antri-Is. "Il nostro servizio d'analisi antiterrorismo è molto avanzato. I nostri uomini sono ben formati. Ma vogliamo che siano ancora più formati, stiamo facendo dei corsi d'addestramento per avere delle squadre ad hoc che si specializzino anche nell'emergenza antiterrorismo, un pronto intervento qualificato sul territorio".

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