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Concordia: Riesame respinge richiesta arresto, Schettino resta libero

07 aprile 2015 | 16.43
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I giudici hanno respinto la richiesta di arresto per l'ex comandante, condannato in primo grado a 16 anni e un mese per il naufragio davanti al Giglio: non c'è pericolo di fuga. Restituito passaporto una settimana prima dell'udienza. 32 morti e 110 feriti, la cronologia delle prime ore del naufragio

 Francesco Schettino (Infophoto) - INFOPHOTO
Francesco Schettino (Infophoto) - INFOPHOTO

Il Tribunale del Riesame di Firenze ha respinto la richiesta di arresto di Francesco Schettino, l'ex comandante della Costa Concordia, naufragata all'isola del Giglio, condannato a 16 anni e un mese di reclusione. L'ordinanza è stata depositata sabato Santo, alla vigilia di Pasqua, ma la notizia è stata resa nota oggi dall'avvocato Saverio Sanese, nuovo difensore di Schettino.

Per i giudici del Riesame non c'è pericolo di fuga. Di parere contrario era la Procura di Grosseto, che aveva reiterato per l'ennesima volta la richiesta, dopo che anche il Tribunale di Grosseto, lo scorso 11 febbraio, in sede di condanna di primo grado aveva respinto la richiesta di arresto immediato.

Lui: 'Hanno capito che non voglio fuggire ma difendermi' - "Sono contento per questa decisione. I giudici hanno capito che io non voglio fuggire. Io voglio restare in Italia per difendermi", ha commentato Schettino.

Avvocato: non è cinico irresponsabile - "Ero fiducioso nella decisione dei giudici fiorentini, i quali hanno evidentemente ribadito il principio di natura generale, per il quale la carcerazione cautelare non può mai essere utilizzata quale forma di espiazione anticipata della pena", ha detto all'AdnKronos l'avvocato Saverio Senese. "Il comandante Schettino potrà ora finalmente dimostrare che non è il bieco e cinico irresponsabile come è stato fino a qui indicato all'opinione pubblica - ha aggiunto l'avvocato Senese - Da oggi cominceremo a lavorare per il giudizio di appello nella convinzione che egli sia stato fin qui eccessivamente sanzionato anche per colpe non sue".

Schettino ha restituito passaporto prima del Riesame - Prima dell'udienza del Riesame, Schettino ha riconsegnato di propria iniziativa il passaporto alle autorità. A metà marzo, quindi una settimana prima dell'udienza a Firenze, l'ex comandante della Costa Concordia si è recato presso la caserma dei carabinieri di Meta di Sorrento, dove risiede, e ha fatto mettere a verbale che ha restituito il passaporto ed ha chiesto che venisse trasmesso al questore di Napoli, affinché provvedesse all'eventuale sospensione o alla sua revoca. "Si è trattato di un gesto spontaneo di Francesco Schettino - ha detto Senese - per rafforzare il concetto che non intende lasciare l'Italia: non vuole fuggire, ma restare in patria per meglio difendersi dalle accuse".

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