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Mafia: Csm nomina tre sostituti Dna, non passa Di Matteo

08 aprile 2015 | 20.13
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Il pm di Palermo Nino Di Matteo non andrà alla Procura nazionale antimafia. Per tre posti di sostituto, il Consiglio Superiore della Magistratura ha infatti nominato tre magistrati escludendo il Pm palermitano del processo Stato-Mafia

Nino Di Matteo (Infophoto) - INFOPHOTO
Nino Di Matteo (Infophoto) - INFOPHOTO

Il pm di Palermo Nino Di Matteo non andrà alla Procura nazionale antimafia. Per tre posti di sostituto, il Consiglio Superiore della Magistratura ha infatti nominato Eugenia Pontassuglia, attualmente sostituto procuratore a Bari, pm del processo sulle escort che l'imprenditore Giampaolo Tarantini avrebbe portato alle feste di Silvio Berlusconi; Salvatore Dolce, sostituto procuratore generale a Catanzaro; Marco Del Gaudio, sostituto procuratore a Napoli.

Il plenum ha infatti approvato con 16 voti la delibera di maggioranza della terza commissione. Bocciata con 5 voti la proposta di minoranza, presentata dal consigliere togato di Autonomia e indipendenza Aldo Morgigni, che rimetteva in corsa Di Matteo, insieme con Pontassuglia e Dolce, escludendo Del Gaudio. Quattro sono stati gli astenuti.

Morgigni, illustrando la sua proposta, ha definito Di Matteo "il magistrato con maggiore esperienza in attività antimafia". I due relatori della delibera approvata, i togati Massimo Forciniti (Unicost) e Valerio Fracassi (Area) hanno difeso i criteri di scelta della commissione, "una sintesi complessiva di vari profili: la conoscenza del fenomeno criminale, il lavoro di gruppo, i rapporti con altre strutture" e la necessità "di rispettare le esigenze dell'ufficio, che è quella di creare una squadra".

A sostegno della nomina di Di Matteo, pm nel processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, che aveva chiesto al Csm di essere trasferito alla procura nazionale, è intervenuto in plenum Piergiorgio Morosini, che nello stesso processo è stato il gip: per l'incarico di sostituto alla Dna "il profilo importante è quello della diacronicità e poliedricità delle funzioni svolte nel settore, e Di Matteo risponde più degli altri candidati a questo criterio. Ha 22 anni di esperienza nelle procure di Caltanissetta e Palermo".

A favore del pm palermitano hanno votato, oltre a Morgigni e Morosini, il primo presidente e il procuratore generale della Cassazione, Giorgio Santacroce e Pasquale Ciccolo, e il consigliere laico di Ncd Antonio Leone. Si sono astenuti i laici Paola Balducci, Giuseppe Fanfani, Renato Balduzzi, Alessio Zaccaria. Per la Dna, ha ricordato il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che non ha partecipato al voto, "sono aperte due nuove procedure, quindi le nomine di oggi sono l'inizio di un percorso".

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