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Papa: il genocidio degli armeni/scheda

12 aprile 2015 | 15.33
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Gli armeni fanno risalire l'inizio del genocidio alla notte tra il 23 e 24 aprile del 1915, quando il governo ottomano ordinò l'arresto e l'esecuzione di 50 tra intellettuali e leader della comunità armena, con il pretesto che fossero "una quinta colonna" dei russi

Papa: il genocidio degli armeni/scheda

"Il primo genocidio del XX secolo". Così Papa Francesco ha definito l'uccisione di centinaia di migliaia di armeni negli ultimi anni dell'Impero Ottomano. La Turchia ha sempre respinto questa espressione, che presuppone premeditazione e volontà sistematica di eliminazione di un popolo, secondo la definizione di genocidio che venne coniata nel 1943 dall'avvocato polacco Raphael Lemkin.

Gli armeni fanno risalire l'inizio del genocidio alla notte tra il 23 e 24 aprile del 1915, quando il governo ottomano ordinò l'arresto e l'esecuzione di 50 tra intellettuali e leader della comunità armena, con il pretesto che fossero "una quinta colonna" dei russi.

Dopo quel primo episodio, centinaia di migliaia di armeni vennero deportati e uccisi tra il 1915 ed il 1916. Secondo l'Armenia, le vittime di quei massacri furono almeno 1,5 milioni, secondo la Turchia circa 300mila, mentre l'Associazione internazionale degli studiosi di genocidi (Iags) ritiene che gli armeni uccisi furono "oltre un milione".

Sono una ventina i Paesi nel mondo che hanno ufficialmente riconosciuto come genocidio il massacro degli armeni: tra questi l'Italia, la Francia, la Russia, l'Argentina, e poi anche il Parlamento europeo. Non gli Stati Uniti, dove ancora nei giorni scorsi 49 deputati americani hanno scritto al presidente americano Barack Obama chiedendo che riconosca il massacro degli armeni come genocidio.

In Turchia, l'utilizzo del termine genocidio è punito con il carcere in base all'articolo 301 del codice penale, che prevede il reato di "vilipendio dell'identità turca": per questo sono stati perseguiti lo scrittore Nobel per la letteratura, Orhan Pamuk, e il giornalista di origine armena Hrant Dink, che venne ucciso da un ultranazionalista nel gennaio del 2007.

Lo scorso anno, l'allora premier oggi presidente Recep Tayyip Erdogan Erdogan, in un gesto senza precedenti, offrì le sue "condoglianze ai nipoti degli armeni uccisi nel 1915", auspicando che "gli Armeni che hanno perso la vita nelle circostanze dell'inizio del XX secolo riposino in pace".

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