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Papa: Antonia Arslan, aspettavo e speravo parole su genocidio

13 aprile 2015 | 09.43
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Così, parlando con l'Adnkronos, la scrittrice di origine armena Antonia Arslan - che del tema si è occupata in tanti libri e saggi, da "La masseria delle allodole", da cui è stato tratto anche un film, all'ultimo "Il rumore delle perle di legno" - ha commentato il discorso di Francesco e la reazione della Turchia, che "era assolutamente prevedibile

(Foto dal sito
(Foto dal sito http://www.antoniarslan.it)

"Sono felicemente sorpresa" che le parole sul riconoscimento del genocidio degli armeni pronunciate dal Papa siano arrivate "in questa grande cornice di San Pietro, il contenuto però me lo aspettavo e lo speravo". Così, parlando con l'Adnkronos, la scrittrice di origine armena Antonia Arslan - che del tema si è occupata in tanti libri e saggi, da "La masseria delle allodole", da cui è stato tratto anche un film, all'ultimo "Il rumore delle perle di legno" - ha commentato il discorso di Francesco e la reazione della Turchia, che "era assolutamente prevedibile".

"Naturalmente, papa Francesco, seguendo le orme di Giovanni Paolo II, ha ripetuto la parola genocidio, che peraltro è stato riconosciuto come tale da moltissime nazioni in tutto il mondo, compresa l'Italia", ha ricordato Arslan. Che non esclude che la reazione così dura di Ankara possa nascondere ragioni interne, viste le difficoltà attuali del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. "Potrebbe essere - dice - e potrebbe aver paura che vengano chieste delle riparazioni" per i massacri compiuti.

La scrittrice riconosce poi che "la società turca è molto più variegata di quanto il governo voglia far credere", nei giorni scorsi a Diyarbakir, in Anatolia, "hanno fatto ricostruire una chiesa armena", dice. "Il mese scorso ero a Venezia e nei giorni scorsi a Padova - racconta ancora - a due grandi convegni sul genocidio armeno con la presenza di intellettuali turchi, che studiano e parlano del genocidio".

Infine, rievocando le "condoglianze" offerte al popolo armeno da Erdogan lo scorso anno, che potevano lasciar pensare ad un diverso atteggiamento, la scrittrice ammette: "Io cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno e ci speravo, ma purtroppo mi sembra avesse ragione chi sosteneva che fosse una formula per dire qualcosa senza dire nulla".

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