Una ricetta innovativa, lontana dalla tradizione lombarda e che punta a valorizzare ogni singolo ingrediente ed esaltarne gusto e profumo. Il risultato è l'omaggio che Oldani fa a Expo perchè, spiega lo stesso chef "è il risotto allo zafferano il piatto con cui desidero far conoscere Milano nel mondo"
Non è il risotto allo zafferano della tradizione lombarda, nè un riso giallo qualsiasi, ma una ricetta innovativa, che vuole valorizzare ogni singolo ingrediente e esaltarne gusto e profumo. Via i grassi, il piatto studiato dallo chef stellato Davide Oldani, che di Expo è uno degli ambasciatori, più che aggiungere elementi, sottrae gli eccessi e rende ciascun elemento 'protagonista'. Il risultato è l'omaggio che Oldani fa a Expo perchè, spiega lo stesso chef "è il risotto allo zafferano il piatto con cui desidero far conoscere Milano nel mondo".
La preparazione la spiega lo stesso Oldani: “il riso, tostato al naturale senza olio né burro, viene cotto in acqua appena sapida, quindi mantecato con pochissimo grana e pochissimo burro. A parte, viene preparata un’infusione di zafferano, in modo da ottenerne il massimo del profumo e del colore”. La presentazione è un piatto di design: sul riso bianco viene disegnata con la salsa allo zafferano una spirale, “pensata apposta per raccogliere con la forchetta tutto l’aroma e il gusto della spezia”.
Il piatto è un riso ma è lo zafferano “l'ingrediente -sottolinea ancora Oldani- che io ho scelto per rappresentare Expo. L'ho scelto perché è un profumo che a me piace molto e soprattutto perché mi ricorda la mia infanzia, con il vecchio risotto giallo o riso alla milanese". Quello utilizzato non è uno zafferano comune, ma è quello coltivato da un giovane contadino milanese poco fuori Milano perchè "anche la terra di Milano -dice lo chef- è riuscita a dare un prodotto veramente eccellente. Questo è l'esempio della fatica del contadino per mantenere intatti i tre pistilli alla base. Per farlo ci vuole tanta fatica, tanto lavoro e soprattutto tanta passione”.
