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Alluvione a Genova, Raffaella Paita indagata per mancata allerta. Lei si difende: "Non compete ad assessore"

15 aprile 2015 | 19.41
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L'esponente del Pd candidata del centrosinistra alle prossime elezioni regionali liguri: "Avanti con fiducia e sostegno Pd. Allerta non compete ad assessore". Bagnasco: "Indagini esplodono sempre in certi momenti". Quel tragico 9 ottobre 2014 l'esondazione del Bisagno provocò l'allagamento di buona parte di Genova e la morte di un uomo

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Raffaella Paita, la candidata del Pd alle prossime regionali della Liguria è indagata. La procura le contesta la “mancata allerta”, relativa alla sera del 9 ottobre, quando ci l'alluvione che colpì Genova. Ma lei non ci sta e attacca: l'allerta, sottolinea, è "normativamente di competenza della struttura tecnica" e non compete in nessun modo agli assessori. Raffaella Paita era già stata sentita dai magistrati il 17 novembre scorso come persona informata sui fatti.

"Questa vicenda mi ha colpito dal punto di vista umano. In queste ore per me è stata molto importante la fiducia e il sostegno del mio partito a tutti i livelli e i messaggi delle tante persone che in queste ore mi hanno dimostrato la loro vicinanza", dichiara in una nota Paita.

"C’è un tempo per riflettere - si legge nel documento - e un tempo per prendere decisioni difficili. Supportata dal mio partito, dai militanti e da tanti cittadini che credono in me, ho deciso di andare avanti con ancora maggiore convinzione. E posso dirlo? Nella giornata di ieri per me umanamente così dura, ho trovato il senso più vero della politica: quello di una comunità di donne e uomini che, proprio nei momenti difficili, sanno essere uniti".

"Per me è giusto che Raffaella Paita vada avanti", ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti che ha incontrato candidata ligure del centrosinistra questo pomeriggio a Genova. "Ho parlato con Paita - ha riferito ai giornalisti - l'ho trovata in forma, sta bene. Credo che faccia bene ad andare avanti. C'è fiducia nella magistratura - ha aggiunto - e poi vedremo. Lo ripeto, da semplice iscritto, c'è un avviso di garanzia che è a garanzia dell'indagato e quindi credo sia giusto che la candidata vada avanti".

"Non credo che l'indagine che coinvolge Raffaella Paita -ha proseguito Lotti- possa agevolare i nostri avversari. Dobbiamo fare la nostra battaglia, la nostra campagna elettorale voto a voto, palmo a palmo e andare dritti".

Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, commenta le indagini che negli ultimi mesi hanno coinvolto diversi consiglieri e assessori della Regione Liguria: "La mia valutazione è di grande dispiacere, di grande dolore, innanzi tutto per il fatto che, chissà perché, esplodono sempre le indagini in certe ore della storia, delle città, della nazione".

"E' importante - ha aggiunto il cardinale - che ci siano degli accertamenti certi, in modo da potere arrivare alla verità delle cose, non soltanto ai sospetti. Certo che già soltanto seminare sospetti, avviare queste notizie, a prescindere dalla verità o meno, comunque deprime un po' il morale di tutti, disincentiva il senso di appartenenza e partecipazione e questo è un male profondo a cui bisogna reagire".

Quel tragico 9 ottobre 2014, l'esondazione del Bisagno provocò l'allagamento di buona parte di Genova e la morte di un uomo, Antonio Campanella, 57 anni, trovato senza vita in Borgo Incorciati la notte dell'alluvione. Immediate, scattarono le polemiche sulle responsabilità di quanto accaduto, e in particolare sul funzionamento della Protezione Civile e sulle previsioni di Arpal.

Il 9 e 10 ottobre del 2014 Genova è sott’acqua, travolta da fango e detriti. Rivive l'incubo del 2011 e del 1970. La corrente fortissima dell'acqua si porta via auto e tutto ciò che trova per le strade, allaga negozi, scantinati e provoca frane e smottamenti. Salta la corrente elettrica. Le forti piogge, 395 mm in 24 ore, a Genova provocano esondazioni e straripamenti di torrenti in diverse zone della città ed anche in provincia. Oltre alla vittima, i danni sono enormi. Il Comune viene messo sotto accusa per non aver dato l’allarme. Il sindaco si difende: nessuno li aveva avvisati.

Oltre al Bisagno nel comune di Genova esondarono lo Sturla, il rio Fereggiano, Noce, e Torbella. In provincia lo Scrivia, lo Stura, l'Entella e il rio Carpi. A Genova, le zone più colpite sono state a levante: i quartieri di Molassana, Staglieno, Marassi, Quezzi, San Fruttuoso, con la Stazione di Genova Brignole e la zona di Borgo Incrociati, il quartiere della Foce, la Stazione di Genova Quarto e l'autostrada a Nervi, i quartieri di Apparizione e Sturla; in centro: via Fiume, via Colombo, piazza Colombo, via Galata, via XX Settembre, via Cesarea, via Malta, via Granello, via Ippolito D'Aste, via Brigata Liguria, piazza della Vittoria; nel centro storico: via Macelli di Soziglia, piazza Banchi; a ponente: i quartieri di Bolzaneto, Rivarolo, Sampierdarena, Cornigliano, Sestri Ponente, Multedo, Pegli e Voltri.

In provincia di Genova sono stati 43 i comuni colpiti, tra cui: Montoggio, Rossiglione, Masone, Campo Ligure, Bogliasco. In provincia di La Spezia quattro comuni.

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