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'S.o.s. Sterminio in mare', lettera-appello di Libertà e Giustizia dopo la strage dei 900 immigrati

22 aprile 2015 | 19.38
LETTURA: 3 minuti

Occorre organizzare subito un’operazione di salvataggio dell’umanità in fuga verso l’Europa e agire in modo che non si ripetano più simili tragedie

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"Oltre 900 morti nel Mediterraneo nella notte tra sabato 18 aprile e domenica, a 60 miglia dalle coste libiche. È il più grande sterminio in mare dal dopoguerra. Questo è un giorno di svolta. A partire da oggi occorre mettere la parola urgenza, al posto di emergenza. Bisogna dare alla realtà il nome che merita: siamo di fronte a crimini di guerra e sterminio in tempo di pace". Si apre così la lettera-appello "S.O.S Sterminio in mare" che appare in apertura del sito web dell'associazione politica Libertà e Giustizia (www.libertaegiustizia.it).

"Il crimine non è episodico ma ormai sistemico, e va messo sullo stesso piano delle guerre e delle carestie acute e prolungate. Il Mar Mediterraneo -prosegue la lettera- non smette di riempirsi di morti: cominciò con il naufragio di Porto Palo, il giorno di Natale del 1996, con 283 vittime, seguito tre mesi più tardi dal naufragio della Katër i Radës, in cui oltre cento profughi albanesi annegarono nel canale di Otranto. Lo sterminio dura da almeno 18 anni: più delle due guerre mondiali messe insieme, più della guerra in Vietnam. È indecenza parlare di “cimitero Mediterraneo”. Parliamo piuttosto di fossa comune: non c’è lapide che riporti i nomi dei fuggitivi che abbiamo lasciato morire".

Le azioni di massima urgenza che vanno intraprese -si legge ancora nell'appello- devono essere, tutte, all’altezza di questo crimine, e della memoria del mancato soccorso nella prima parte del secolo scorso: "Non sono all’altezza le missioni diplomatiche o militari in Libia, dove -anche per colpa dell’Unione, dei suoi governi, degli Stati Uniti- non c’è più interlocutore statale. Ancor meno lo sono i blocchi navali, gli aiuti alle dittature da cui scappano i richiedenti asilo, il silenzio sulla vasta destabilizzazione nel Mediterraneo –-dalla Siria e l’Iraq alla Palestina, dall’Egitto al Marocco- di cui l’Occidente è responsabile da anni".

Prima firmataria della lettera è Barbara Spinelli, eurodeputato, gruppo Gue-Ngl; a seguire, tra gli altri: Sandra Bonsanti, Lorenza Carlassare, Erri De Luca, Roberta De Monticelli, Maurizio Ferraris, Domenico Gallo, Paul Ginsborg, Alberto Vannucci, Guido Viale, Gustavo Zagrebelsky.

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