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Expo, prefetto: "Siamo pronti". Allarme per il corteo degli antagonisti

27 aprile 2015 | 21.10
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Francesco Paolo Tronca e Luigi Savina rassicurano sulla sicurezza. Il primo maggio, commenta il prefetto "sarà una grande festa. Siamo pronti per gestire l'ordinario e lo straordinario". Il questore: "è una grande esposizione sul cibo non è il G20". Ma restano i timori per possibili disordini durante la manifestazione 'No Expo'

Una scritta 'No Expo' su un muro di Milano
Una scritta 'No Expo' su un muro di Milano

di Antonietta Ferrante - La sicurezza non è in ritardo: prefetto e questore di Milano rassicurano, ma il rischio che la manifestazione del primo maggio contro Expo si trasformi in una guerriglia urbana resta un'incognita. Tante le variabilità in gioco, a partire da chi ne prenderà parte: dai 'No tav' a gruppi legati al mondo anarchico europeo - sicuri gli arrivi da Germania, Grecia, Spagna, Francia e Svizzera - senza contare i volti e le sigle delle diverse realtà antagoniste. L'ultimo report dell'intelligence parla di "allarme elevato" per il corteo della MayDay Parade.

Tra musei, monumenti, consolati, banche, grandi aziende italiane ed estere, sedi di giornali e partiti, stazioni metro e palazzi istituzionali l'elenco degli obiettivi più a rischio ne conta 490 sparsi su una superficie che rende complicata il controllo. Più blitz - ben studiati e in contemporanea - potrebbe mettere in scacco l'apparato di sicurezza. Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca rassicura: "Siamo pronti". Il primo maggio, commenta all'Adnkronos "sarà una grande festa, ci sarà un'attenzione operativa su tutto il sito e sulla città. Siamo pronti per gestire l'ordinario e lo straordinario attraverso il centro operativo di via Drago e la sala crisi attivata in Prefettura".

Ben 3.796 tra soldati, carabinieri, finanzieri, poliziotti arriveranno a Milano per seguire un evento che per 184 giorni - dal primo maggio al 31 ottobre - vedrà il capoluogo lombardo protagonista. Seicento soldati già dallo scorso 15 aprile vigilano sull'area Expo, gli altri copriranno i 490 obiettivi. Non ci sarà nessuna zona rossa. "Vorrei far comprendere agli antagonisti che Expo - spiega all'Adnkronos il questore di Milano Luigi Savina - è una grande esposizione sul cibo non è il G20, quindi questo cantiere non è Fort Knox o la Fortezza Bastiani. Non è un sito inviolabile, basta che uno paga il biglietto ed entra".

Expo sarà una vetrina per il Paese ma rischia di essere anche una vetrina per qualche gruppo di antagonisti per mettersi in mostra. "Questo pericolo - spiega il questore Savina - esiste perché c'è qualcuno che vive sulla mediaticità dell'evento, tenta di sfruttare la visibilità del grande evento, quindi può essere che qualche manifestante tenterà di farsi vedere nella speranza che la televisione lo possa riprendere. Questi rischi ci sono. La protesta è il sale della democrazia, speriamo sia aliena dai toni violenti".

Difficile stimare - si parla di almeno 30mila i partecipanti attesi dal 'Comitato No Expo' - quanti si ritroveranno davvero in piazza XXIV Maggio per prendere parte al corteo, ma il parallelismo tra il G8 del 2001 di Genova e l'Expo 2015 a Milano lascia "perplesso" il Questore. "E' importante è che non ci siano dei rivoli violenti anche perché a Milano non ci sarà il G20, ma un'esposizione 'Nutrire il pianeta, Energia per la vita' che ha una finalità nobile". La centrale della prefettura - disposta una vera cabina di regia per coordinare e condividere le informazioni e le criticità eventuali - è pronta e gli eventi mondiali sembrano non preoccupare. "Ci sono stati tutta una serie di eventi internazionali che sono andati benissimi - ricorda il questore -, ultimo in ordine di tempo l'Asem dove abbiamo avuto, per la prima volta nella storia del Paese, la presenza di 54 capi di Stato e di governo".

Così tra i controlli che proseguiranno senza tregua e senza tralasciare neppure i sistemi fognari, con un occhio agli obiettivi più sensibili, la strategia resta sempre la stessa "una negoziazione senza sosta" per trasformare l'Expo in un appuntamento per milioni di turisti e non solo. Diverse le situazioni di crisi simulate, ma ponderare fino in fondo il rischio è impossibile. Non resta che incrociare le dita. "Se l'antagonismo il primo maggio o gli altri giorni servirà a spaccare quattro vetrine" i manifestanti "non hanno una finalità nobile, saranno semplicemente - conclude il questore Savina - degli spacca vetrine".

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