cerca CERCA
Giovedì 28 Marzo 2024
Aggiornato: 21:50
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Mafia: Alfano inaugura caserma carabinieri in ex covo Riina

09 maggio 2015 | 14.03
LETTURA: 3 minuti

La stazione Uditore di via Bernini a Palermo è stata inaugurata da Alfano e e dal comandante generale dei Carabinieri: è stata l'ultimo rifugio dei Capo dei Capi di Cosa nostra fino all’arresto nel 1993. Sarà intitolata al Maresciallo Mario Trapassi e all’appuntato Salvatore Bartolotta, medaglie d’oro al valor civile trucidati nell’attentato in cui morì il giudice Rocco Chinnici (VIDEO)

Il covo di Riina trasformato in caserma - (Adnkronos)
Il covo di Riina trasformato in caserma - (Adnkronos)

Era il covo di Totò Riina (GUARDA IL VIDEO), da oggi è una caserma dei Carabinieri, con l'ufficio del comandante nella camera da letto del boss. E' la struttura di via Bernini a Palermo inaugurata questa mattina dal ministro dell'Interno Angelino Alfano e dal comandante generale dei Carabinieri, generale Tullio Del Sette. La nuova caserma Uditore, ultimo rifugio dei Capo dei Capi di Cosa nostra fino all’arresto nel 1993, sarà intitolata al Maresciallo Mario Trapassi e all’appuntato Salvatore Bartolotta, medaglie d’oro al valor civile barbaramente trucidati nell’attentato in cui perse la vita il Giudice Rocco Chinnici.

"Noi siamo più forti di Cosa nostra. Oggi è una giornata bellissima, perché lo Stato ha vinto e la mafia ha perso", ha detto Alfano, sottolineando: "E' importantissimo il simbolo che la casa che fu di Riina diventa la caserma dei carabinieri, sappiamo quanto vale nella simbologia mafiosa". E "il fatto che il Comandante della Stazione abbia preso possesso nella stanza da letto di Riina e che sia diventato il suo ufficio, nella simbologia mafiosa è assolutamente il più grande smacco che potessero subire".

Il ministro ha rivendicato di aver "fatto buone leggi contro Cosa nostra". Rivolgendosi ai bambini presenti ha detto: "Abbiamo approvato delle leggi che fanno stare in carcere i boss è come se sfogliassimo un album di figurine ma al posto dei calciatori ci sono i mafiosi arrestati. Noi siamo più forti della mafia. Abbiamo sequestrato e confiscato molti beni a Cosa nostra e li stiamo dando alle forze dell'ordine, alle associazioni per combattere la mafia".

"I mafiosi - ha aggiunto - non sono solo degli assassini, ma sono anche ladri di futuro, ladri di speranza e di bellissime parole del nostro vocabolario come onore, famiglia e rispetto. Come fa a parlare di onore chi uccide o di rispetto chi fa inginocchiare un commerciante per chiedergli il pizzo? Noi - ha concluso - vogliamo riprenderci il senso di queste parole".

"La lotta alla mafia per noi è una priorità assoluta", ha detto dal canto suo Del Sette, ricordando che quello di oggi "è un importante successo dello Stato, un prezioso tassello che vede la supremazia della legalità". Del Sette ha anche voluto citare molte delle vittime della mafia, dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa al consigliere istruttore Rocco Chinnici, a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e i numerosi agenti di scorta morti "mentre compivano il proprio dovere".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza