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Università: al via alla Lumsa Master per esperti in relazioni internazionali

12 maggio 2015 | 20.00
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Obiettivo del corso, organizzato anche dalla Fondazione Roma, è, nelle parole del presidente Emmanuele Emanuele, formare un'elite di diplomatici che non può prescindere "da una preparazione culturale specifica e da una conoscenza a 360 gradi del mondo" (Video)

Università: al via alla Lumsa Master per esperti in relazioni internazionali

Preparazione e conoscenza: caratteristiche fondamentali per la classe diplomatica del futuro. Quella che, da dieci anni, forma il Master "Esperti in politica e relazioni internazionali" organizzato dall'università Lumsa e dalla Fondazione Roma, presentato oggi, presso l'ateneo romano, prima della cerimonia di consegna dei diplomi ai partecipanti delle due ultime edizioni. Giovani laureati di tutto il mondo, espressione di quella che Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Roma, ha definito una "sana politica del Paese". Fatta, ha precisato, da esperti preparati e da una classe politica "migliore, più documentata, più colta, più internazionalizzata, in grado di dare risposte sicure ai grandi problemi che vive il mondo del 2015".

Obiettivo del Master, ha spiegato Emanuele all'AdnKronos, è formare un'elite di diplomatici che non può prescindere "da una preparazione culturale specifica e da una conoscenza a 360 gradi del mondo, entrambe necessarie per costruire quella base su cui il diplomatico fonderà il suo lavoro".

Solo così, ha detto il presidente della Fondazione Roma, quella diplomatica sarà una classe allenata e preparata ad affrontare sfide mondiali, fatta da attori di prim'ordine guidati dalle competenze acquisite nel corso di un "master specializzato nell'internazionalizzazione". E che, ha continuato, da "intuizione vincente" si è trasformata in una realtà solida, "fiore all'occhiello delle iniziative di Fondazione Roma" e del suo impegno.

Una missione che, nell'ambito dell'esperienza della formazione e del Master, si concretizza in un percorso di preparazione e conoscenza. Affinché, ha concluso Emanuele, i diplomatici del Master siano in grado di interpretare correttamente il mondo che li circonda, rappresentando una classe politica in grado di fornire risposte esaurienti di fronte alle sfide che pone una realtà complessa, allargata, internazionalizzata.

L'imperativo, ha detto da parte sua il Cardinale Dominique Mamberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, è uno: guardare alle sfide del mondo e saperle affrontare, nel nome della pace. Perché, ha aggiunto, è questo l'obiettivo del nunzio apostolico, il diplomatico della santa Sede: "Promuovere e sostenere le relazione tra la sede apostolica e le autorità dello Stato e approfondire i problemi che riguardano i rapporti tra Chiesa e Stato".

In una missione duplice e univoca che significa, ha sottolineato Mamberti, "non solo prevenire le guerre e favorire la riconciliazione ma mettere al centro dell'azione diplomatica la persona, il valore dell'umano". E' questo il cardine dell'azione della diplomazia vaticana, che guarda a quella "difesa della libertà come priorità del suo lavoro diplomatico".

Formazione, conoscenza, rispetto e capacità di negoziazione: sono queste per Luciano Violante, ex presidente della Camera dei Deputati, le componenti che fanno del diplomatico un vero diplomatico. Un esponente della vita comune che sappia capire il mondo in cui è immerso perché, ha ribadito Violante, "conoscere non significa avere a disposizione una mole di informazione e notizie ma è la capacità di cogliere i nessi dietro ai fatti e alle apparenze".

Legami impercettibili che, oggi, ha ricordato l'ex presidente della Camera, ci parlano di una realtà complessa e difficile da scandagliare in cui, tuttavia, "parlare di diplomazia non solo è possibile ma è doveroso". Perché laddove rischiano di prevalere le armi, "la diplomazia è obbligata a intervenire", a scendere in campo attraverso l'opera fondamentale della negoziazione, della capacità di incontrare e comprendere l'altro.

"La negoziazione - ha concluso - non è tradimento ma è la fondamentale conoscenza del mio interlocutore, di ciò che l'altro pensa. E' un dato essenziale, senza il quale non ci può essere vero punto di incontro".

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