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Bologna: migranti sgomberati da ex Dima sotto il Comune, accesso sbarrato

26 maggio 2015 | 16.11
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I profughi del Cispm che volevano tenere una conferenza stampa nel cortile di Palazzo D'Accursio hanno trovato la sede del Comune blindata

I migranti del Cispm davanti al portone chiuso del Comune di Bologna
I migranti del Cispm davanti al portone chiuso del Comune di Bologna

"Avevamo comunicato sia ai Vigili Urbani sia alla Digos che avevamo bisogno di fare una conferenza stampa pacifica per spiegare le nostre ragioni, ma non ci viene concesso nemmeno di fare questa conferenza stampa al riparo dalla pioggia, mi chiedo di cosa abbiano paura". Così Giorgio Simbola del Cispm (Coalizione internazionale migranti rifugiati e sans-papiers) di Bologna commenta il portone sbarrato del cortile di Palazzo D'Accursio, sede del Comune, dove gli sgomberati dall'ex Dima di via Emilia Levante, avrebbero voluto incontrare i cronisti questo pomeriggio.

Il portone blindato e vigilato da Digos e carabinieri "non ha bisogno di commenti" prosegue Simbola che parla alla stampa sotto l'arco di Palazzo D'Accursio, a nome dei circa 150 occupanti che ieri sono stati allontanati dall'ex residence e denunciati. "Ci hanno buttati fuori come stracci vecchi - spiega Simbola - e hanno espulso una decina di 60enni, mentre noi chiediamo solo un rifugio per chi è in fuga dalle guerre, per questo combatteremo fino alla fine e non ci arrendiamo".

L'occupazione interrotta ieri, ha riguardato stranieri, profughi, disoccupati e madri con bambini piccoli, ma "nessuno è tornato per strada - riferisce l'esponente del Cispm - abbiamo stipato le nostre case private accogliendo fino a 20 persone, ma non possiamo andare avanti così". "Abbiamo contenuto questa occupazione per un anno e mezzo - prosegue - perché siamo convinti che l'occupazione non sia una soluzione politica, ma il sindaco Merola deve dirci qual è la sua soluzione, dove spiegarci qual è la sua visione della città".

(Adnkronos) - "Noi siamo disponibili a qualsiasi forma di dialogo, a collaborare e crediamo ci siano delle soluzioni come le ex scuole Merlani - prosegue Simbola - crediamo che l'autogestione sia una risorsa che dovrebbe diventare un patrimonio politico riconosciuto, invece ci hanno sgomberati trattandoci come animali o pericolosi terroristi" perché "Merola ha bisogno di sangue per la sua campagna elettorale ed il questore rincorre le politiche demenziali di Matteo Salvini". Secondo l'esponente del Cispm, lo sgombero di ieri "è stato un abuso, attuato sul piano militare, come se stessero assaltando cento terroristi barricati". Invece, aggiunge Simbola, "le soluzioni per tutelare le persone ci sono, in passato c'è stato anche un dialogo prezioso con molti assessori, ma ora Merola deve prendere una posizione e comunicarla perché la gente ha bisogno di diritti non di polizia".

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