Provvedimento disposto dal gip nell'ambito dell'inchiesta sul rogo che devastò il Terminal dello scalo romano
Il sequestro del molo D del Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino, richiesto dalla Procura di Civitavecchia e disposto dal gip, non è riconducibile alla presenza di diossina. La precisazione è arrivata dal procuratore della Repubblica di Civitavecchia, Gianfranco Amendola, che in una nota diffusa in merito al sequestro disposto nell'ambito dell'inchiesta sul rogo che tra il 6 e 7 maggio scorso ha devastato il Terminal 3 dello scalo romano, ha spiegato: "E' totalmente infondata la notizia di stampa secondo cui il sequestro preventivo del molo D del terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino sarebbe stato determinato da una presenza di diossina 10 volte superiore ai limiti di legge".
Il molo D si trova all'interno del Terminal 3 dello scalo romano che, era stato riaperto il 18 maggio scorso, a una settimana circa dal rogo che aveva devastato l'area transiti del Terminal.