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Roma: assemblea pubblica a La Storta, no a centro rifugiati, mafia capitale insegna

05 giugno 2015 | 21.18
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Tornano in piazza i residenti di Casale San Nicola, da 40 giorni in presidio davanti alla ex Socrate. Con loro anche il marito della romena aggredita

(Adnkronos)
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Tornano in piazza i residenti di Casale San Nicola. Da 40 giorni in presidio davanti alla ex scuola Socrate per protestare contro la trasformazione dell'edificio in un centro di accoglienza, destinato ad ospitare un centinaio di rifugiati, oggi si sono spostati a La Storta per una nuova assemblea pubblica.

Una settantina le persone che si sono riunite in uno spiazzo del quartiere di Roma nord, dove alcuni membri del comitato si sono succeduti su un palco organizzato su un camioncino.

All'assemblea, che neanche la pioggia ha fermato, era presente anche il marito della ragazza romena aggredita nei giorni scorsi da un immigrato che l'ha colpita con una spranga. L'uomo ha raccontato di vivere nel quartiere da almeno undici anno con la moglie e i loro tre bambini, senza mai aver avuto problemi di alcun genere. "Stiamo bene qui - ha detto - e tutti ci vogliono bene".

"Qui non siamo razzisti - gli ha fatto eco Alberto Meoni, uno dei promotori del comitato - Non è una questione di razzismo, ma di sicurezza e non idoneità della struttura scelta per ospitare i richiedenti asilo. Vogliamo essere chiari, non abbiamo nulla contro coloro che cercano rifugio nel nostro Paese per fuggire dalla guerra o dalla fame, ma devono potersi realmente integrare, vivere nel miglior modo possibile accanto a noi".

"Non si possono accogliere e far integrare cento migranti in un luogo isolato, in mezzo alle campagne dell'Agro Romano - ha continuato Meoni - a 4 km dal primo mezzo di trasporto, a 6 dal bar e a 8 dalla prima farmacia. Il presidio creato all'ingresso dell'area di S.Nicola ha toccato i 40 giorni di permanenza e non intendiamo mollare, specie all'indomani di ciò che è stato pubblicato riguardo l'inchiesta di Mafia Capitale".

"Il 29 giugno prossimo - ha ricordato Meoni - scade il bando di gara e il sito, l'ex scuola Socrate, è sotto sequestro penale. Siamo arrabbiati per l'indifferenza delle istituzioni locali, e del municipio in particolare, totalmente assente in questa nostra battaglia. Vogliamo sottolineare che noi ne facciamo soprattutto un problema di sicurezza e non di integrazione o altro. Non si sa e non si saprà nulla di coloro che dovrebbero arrivare. Non dimentichiamo che qualche giorno fa è stata aggredita una ragazza romena da un immigrato senza fissa dimora e con permesso di soggiorno scaduto. Chi ci garantisce la sicurezza?".

"Marino, Gabrielli, Nieri soprattutto, devono andarsene a casa - ha continuato Meoni - Noi invece continueremo il nostro presidio che non ha nulla di politico vuole solo chiedere e pretendere il rispetto dei diritti di tutti noi".

Ha poi preso la parola l'avvocato Gloria Conti, presidente del Comitato, sottolineando come i residenti si siano mossi "sulle base della trasparenza e della legalità. Non diciamo no a prescindere, vogliamo sicurezza e legalità. Ci siamo infatti rivolti alla Polizia Municipale, alla Asl, all'ispettorato del lavoro - ha detto Conti - i nostri passi sono stati tutti nel rispetto della legalità. Non ci fermeremo, attenderemo gli sviluppi e ci muoveremo di conseguenza" .

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