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Scuola: crollo liceo Darwin, risarcimenti per 2 mln a famiglia 17enne morto

09 giugno 2015 | 17.57
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La sorella: "La tragedia di Vito ha fatto giurisprudenza e quando noi non ci saremo più lui avrà lasciato le sue radici qui"

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La ex provincia di Torino, oggi Città metropolitana, dovrà pagare risarcimenti per un totale di circa 2 milioni di euro alla famiglia di Vito Scafidi, lo studente morto nel crollo in un'aula del liceo Darwin di Rivoli nel novembre 2008. La causa civile portata avanti dal padre, dalla sorella e dai nonni del 17enne, mentre la madre era rimasta come parte civile nel processo penale, è stata definita in questi giorni. Il tribunale civile di Torino ha riconosciuto il "danno aggravato dalla condotta" e stabilito risarcimenti il 50 per cento superiori a quelli previsti dalle tabelle di riferimento. Il tribunale parla di un "accostamento ormai inevitabile e costante tra il problema della sicurezza nelle scuole e il nome di Vito Scafidi, diventato, suo malgrado, l'emblema nella coscienza collettiva".

"La straordinarietà della tragedia e il contesto in cui è avvenuta - spiegano i giudici nella sentenza - non sono privi di rilievo nella loro incidenza sull'entità del danno patito dai congiunti". La famiglia Scafidi era assistita dagli avvocati dello studio Ambrosio Commodo di Torino che hanno sostenuto come "la morte di Vito Scafidi, in un paese che aspira a definirsi civile, non può essere risarcita con le stesse somme che vengono liquidate ad un investimento pedonale cagionato per mera distrazione".

La sorella di Vito, Paola Scafidi ha sottolineato: “La tragedia di Vito ha fatto giurisprudenza e quando noi non ci saremo più lui avrà lasciato le sue radici qui”. "Mio fratello - ha proseguito Paola Scafidi - ha fatto storia grazie al lavoro degli avvocati e ha dimostrato che quello che è successo non era una fatalità o una tragedia, ma qualcosa di nuovo”. Con questa causa civile, in cui i giudici hanno riconosciuto un danno aggravato dalla condotta, gli avvocati “hanno dato delle risposte alla popolazione italiana - ha sottolineato la ragazza - hanno dimostrato che non bisogna arrendersi e che questo sistema può essere cambiato”. 

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