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Gay: Padre Georg, inaccettabile equiparare unioni a matrimonio

13 giugno 2015 | 15.55
LETTURA: 3 minuti

Preoccupazione per la piaga della corruzione che emerge dall'inchiesta su Mafia capitale

Monsignor Georg Gänswein (Infophoto) - INFOPHOTO
Monsignor Georg Gänswein (Infophoto) - INFOPHOTO

E' "inaccettabile" equiparare le unioni gay al matrimonio sacramentale. E' il giudizio tranchant di monsignor Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI e prefetto della Casa pontificia. Affrontando, in un'intervista all'Adnkronos, i temi del prossimo Sinodo sulla famiglia, mons. Gänswein esprime una convinzione netta: "Penso che se ci si concentrerà sulle tematiche fondamentali ne conseguirà un grande vantaggio. In primis, dunque, si dovrà parlare della famiglia e l’evangelizzazione come sfida attuale senza lasciarsi condizionare da argomenti laterali o secondari". (LEGGI L'INTERVISTA INTEGRALE)

L'arcivescovo tedesco si riferisce alla questione della comunione ai divorziati risposati e alle unioni gay. "Sono sacerdote da 31 anni e conosco molte persone in difficoltà, che non vivono in un matrimonio 'regolare'. Loro, giustamente, aspettano un aiuto della madre Chiesa, un aiuto che prenda sul serio la loro situazione 'ferita' senza chiudere gli occhi davanti ai problemi concreti riguardo alla vita sacramentale. Nello stesso tempo devono essere accompagnati con comprensione, sincerità e magnanimità".

Dalla cattolica Irlanda, tuttavia, con il referendum popolare è arrivato il sì alle nozze gay. "La situazione in Irlanda - osserva mons. Gänswein - era ed è difficile, ma temo che molti si siano lasciati condizionare da uno spirito ostile alla Chiesa cattolica e anche da una campagna massmediatica da parte dei propugnatori per le unioni gay. Equiparare il matrimonio sacramentale con le unioni gay è inaccettabile e contro l’antropologia biblica e cristiana".

Monsignor Georg Gänswein, segretario particolare di Benedetto XVI e prefetto della Casa pontificia, esprime tutta la sua preoccupazione per la piaga della corruzione emersa con i nuovi sviluppi dell'inchiesta su Mafia capitale. "Il Papa parla spesso di corruzione - osserva Ganswein in un'intervista all'Adnkronos -. Una corruzione dalle mille facce. Sono i vizi capitali che ritornano. Si deve fare tutto il possibile per fare pulizia. Ormai non è più una questione di appartenenza politica, ci troviamo davanti ad un'epidemia contro la quale si deve reagire senza indugio".

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