Il trapianto di testa che "farà la storia". Il chirurgo italiano chiede finanziamenti a Bill Gates

Il 'dottor Frankenstein' è pronto per il primo trapianto di testa al mondo e chiede che Bill Gates finanzi l'impresa medica che sta suscitando tanto clamore da un capo all'altro del pianeta. Sembra la riedizione del romanzo di Shelley, invece è tutto vero. A cominciare dal soprannome che si è guadagnato il neurochirurgo italiano Sergio Canavero che entro il 2017 vuole realizzare l'operazione su un russo di trent'anni, Valery Spiridonov, affetto dalla malattia di Werdnig-Hoffmann, una rara malattia degenerativa che colpisce le cellule nervose.

Canavero è convinto che il suo paziente avrà il 90 per cento delle probabilità di sopravvivenza dopo l'operazione pioneristica della saldatura del midollo spinale: 36 ore sotto i ferri, dopodiché, se l'impresa dovesse riuscire, Spiridonov trascorrerebbe tre o quattro settimane in coma artificiale. In campo ci sarebbe un team composto da 100 sanitari, riportano i media britannici.

Le questioni etiche al momento sono il vero ostacolo da superare per il neurochirurgo italiano. "Chiamatemi pure dottor Frankenstein, non mi spaventano i soprannomi, aiuterà i giornali a vendere qualche copia in più", ha detto Canavero ammettendo che l'obiettivo è la ricerca dell'immortalità anche se questo sta suscitando polemiche a non finire e "mi ha fatto guadagnare un esercito di nemici". "Se l'impresa dovesse fallire, saranno facilitati gli scienziati che verranno dopo", ha aggiunto il chirurgo torinese che si appella ai magnati americani e russi perché l'impresa sia finanziata. "Quando Bill Gates o il milionario russo Dmitry Itskov decideranno di finanziare il mio progetto, andrò davanti alle telecamere a dire: questa persona ha sostenuto la mia iniziativa", ha detto Canavero.

Il volontario che si sottoporrà all'intervento Valery Spiridonov ha incontrato Sergio Canavero durante la Conferenza annuale dell'American Academy of Neurological and Orthopaedic Surgeons ad Annapolis, in Maryland (Usa). Finora i due si erano parlati solo tramite video chat. Il trentenne russo ha detto ai giornalisti di non essere preoccupato perché l'operazione non potrebbe che migliorare la sua vita ed eliminare tutti i limiti in cui vive oggi. "Io e il dottor Canavero stiamo facendo la storia della scienza", ha dichiarato Spiridonov. Secondo le previsione del chirurgo italiano il giovane dovrebbe tornare "in piedi" con il suo nuovo corpo entro un anno dal trapianto.