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Lunedì il Papa vedrà i parenti a Torino, il cugino: "Lo chiameremo Giorgio"

20 giugno 2015 | 14.42
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(Infophoto) - INFOPHOTO
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'Ciao Giorgio, che emozione rivederti!". Il Giorgio a cui sarà rivolto l'affettuoso saluto è papa Francesco che lunedì mattina, in forma strettamente privata, incontrerà alcuni suoi famigliari per i quali celebrerà una messa in arcivescovado. "Saremo in 28 cugini con le rispettive famiglie a riabbracciare Giorgio - racconta all'Adnkronos Maurizio Bracchino, cugino di papa Bergoglio -. Già, perché noi lo chiameremo 'Giorgio', non Francesco. In nome della spontaneità che ha sempre caratterizzato i nostri rapporti".

Il Papa e il cugino Maurizio si sentono spesso telefonicamente. Nonostante i tanti impegni per entrambi - Maurizio Brachino è oculista in ospedale da tanti anni - Giorgio ha incontrato il cugino a febbraio dello scorso anno, in Vaticano. "Ma ci telefona spesso - racconta il dottor Bracchino -. 'Ciao Maurizio, sono Giorgio' ci dice con grande spontaneità. Con mia mamma parla spessissimo".

Tra due giorni, dunque, la grande famiglia Bergoglio si riabbraccerà a Torino in arcivescovado. "Giorgio celebrerà la messa e poi ci sarà un pranzo tutti insieme". Un pranzo che rimarrà nel chiuso dell'Episcopio perché, come racconta scherzosamente il cugino del Papa, "non c'è stato modo di farlo uscire". Attorno alla grande tavola, i Bergoglio passeranno in rassegna i ricordi di una vita. "Sarà un momento bellissimo - dice il cugino del Pontefice -, un modo per ricordare i quarant'anni che praticamente abbiamo vissuto insieme".

Già perché, come racconta Bracchino, quando Jorge Mario Bergoglio era arcivescovo a Buenos Aires andava spesso a trovare i cugini rimasti in Italia. "E si fermava da noi. Si cucinava tutti insieme - ricorda Maurizio -. Parlare con lui è sempre stato edificante. Ricordo, quando andavo a scuola, le discussioni filosofiche che facevamo insieme". Conversazioni che nel tempo sono continuate perché papa Francesco, anzi il cugino 'Giorgio', telefona spesso a casa Bracchino. "Con lui si affronta qualsiasi argomento. E' una persona molto colta e al tempo stesso spontanea. Le nostre conversazioni spaziano dalla filosofia all'arte. Non vediamo l'ora di riabbracciare il nostro Giorgio".

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