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Sudanese muore di caldo mentre raccoglie i pomodori

21 luglio 2015 | 19.15
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FOTO STEFANO RENNA/AGN/INFOPHOTO - INFOPHOTO
FOTO STEFANO RENNA/AGN/INFOPHOTO - INFOPHOTO

Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati della Procura di Lecce per la morte di Mohamed, il 47enne immigrato sudanese stroncato da un malore mentre lavorava come bracciante irregolare, sotto il caldo torrido in un campo di pomodori fra Nardò e Avetrana. Gli indagati sono i titolari dell'azienda agricola, marito e moglie, e il 'caporale' sudanese che avrebbe svolto il ruolo di intermediario fra gli imprenditori e i lavoratori. Il sostituto procuratore Paola Guglielmi ipotizza il reato di omicidio colposo.

Mohamed, stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri, era in possesso di permesso per stare in Italia in quanto richiedente asilo, ma non aveva un contratto di lavoro. Irregolari anche altre due braccianti stranieri, che quando l'hanno visto accasciarsi per terra hanno cercato di soccorrerlo.

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