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Caso escort, imputato: "Tarantini per le sue feste chiedeva ragazze carine"

24 luglio 2015 | 16.47
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"Gianpaolo Tarantini voleva persone carine alle sue feste, ma non mi ha mai fatto esplicite richieste di ragazze sessualmente disponibili". Lo ha detto oggi in aula del Tribunale di Bari Pierluigi Faraone, detto Peter, durante l'udienza del processo escort sulle serate organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi fra il 2008 e il 2009. Faraone è uno dei sette imputati. Gli altri sono l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, suo fratello Claudio, Sabina Beganovic, le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana, e l'amico e socio in affari di Tarantini, Massimiliano Verdoscia. In particolare i primi tre sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione.

"Le ragazze - ha aggiunto Faraone - dovevano essere simpatiche e divertenti, perchè le serate non dovevano essere musone". Secondo le indagini della magistratura barese, Faraone, di professione public relation in noti locali di Milano e Porto Cervo, avrebbe organizzato alcune delle serate al centro del processo. Al pm Eugenia Pontassuglia il 60enne pr genovese ha spiegato le caratteristiche che dovevano avere le ragazze da invitare alle feste.

Faraone ha riferito anche di aver partecipato ad una sola cena ad Arcore con Tarantini a casa del presidente Berlusconi nel novembre 2008. "C'era chi suonava e cantava e lui (Berlusconi, ndr) raccontava barzellette", ha detto.

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