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'Squalo in acqua', goliardata di 3 ragazzi fa svuotare la spiaggia

26 luglio 2015 | 15.15
LETTURA: 3 minuti

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
(Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Si sono presentati in spiaggia con megafono, maglia da bagnino e falso tesserino al collo e hanno fatto sgomberare l’arenile intimando ai bagnanti di uscire dall’acqua per la presenza di uno squalo. Ma la goliardata è costata a tre studenti universitari in vena di scherzi una denuncia per usurpazioni di funzioni pubbliche, procurato allarme presso le autorità e porto d’armi o oggetti atti ad offendere.

E’ successo ieri pomeriggio a Calasetta (Carbonia Iglesias), nella spiaggia delle Saline, affollata da circa 400 persone. I tre giovani sono arrivati in spiaggia e subito uno di loro, che indossava una canotta rossa con la dicitura “salvataggio”, aveva con sé un megafono e un tesserino al collo, ha fatto suonare una sirena dando l'allarme gridando che era stata segnalata la presenza di uno squalo nel tratto di mare antistante la spiaggia.

Quindi, facendo finta di essere un militare della Capitaneria di porto, parlando al megafono, come nei casi di evacuazione, ha fatto uscire dall’acqua tutti i bagnanti e invitando la gente ad allontanarsi, generando cosi il panico e allarme in spiaggia, dov’erano presenti anziani e molti bambini.

Alcuni dei bagnati, forse impauriti dalla scena, hanno chiamavano la centrale operativa del 112 per segnalare quanto stava accadendo e l'operatore ha inviato subito sul posto la pattuglia dei carabinieri di Calasetta.

Intanto, uno dei ragazzi, dopo che la gente era ormai al sicuro, è entrato in acqua brandendo una katana e come un guerriero giapponese lanciando fendenti sull’acqua e gridando "uccido io lo squalo”, mentre intanto veniva ripreso, con una videocamera dagli amici. E’ probabile, secondo i militari, che volessero mettere il filmato su internet fino a farlo diventare virale.

Nel frattempo però sono arrivati in spiaggia i carabinieri che hanno fermato i tre ragazzi, ma ormai lo show era finito. Dopo averli identificati li hanno portati in caserma, dove sono stati denunciati e rimandati a casa. La canotta utilizzata dal finto appartenente alla Capitaneria di porto e aspirante cacciatore di squali, la memoria della videocamera (con il filmato) e la katana sono stati sequestrati.

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