A lanciare la proposta su twitter, creando l'hashtag #Romasonoio, è stato Alessandro Gassman: “Armiamoci di scopa e paletta e puliamo Roma per dare un esempio a chi ci governa”. Provocazione? Non proprio, perché di precedenti slanci di orgoglio cittadino ce ne sono stati già molti, da nord a sud del Paese, a dimostrazione di un attaccamento al luogo in cui si vive che a volte riesce a colmare i vuoti delle amministrazioni, ferme restando le responsabilità istituzionali.
Esempio eclatante, perché al momento dei fatti tutti i riflettori erano puntati proprio sulla città, ha avuto luogo a Milano quando, il giorno dopo la manifestazione No Expo, i cittadini-volontari si sono armati di ramazza e spugnetta per ripulire i quartieri dopo gli scontri avvenuti nel giorno dell'inaugurazione dell'Esposizione Universale.
Hanno iniziato il loro 'day after' in sordina e si sono poi trasformati in un esercito di oltre 20mila persone in marcia per le vie del capoluogo lombardo per la manifestazione "Nessuno tocchi Milano".
Pochi giorni dopo toccava a Bologna, con i cittadini decisi a ripulire i muri della città raccolti sotto lo slogan “No Tag”: dall'anno precedente, quando il progetto è stato lanciato dal Comune di Bologna e Hera, sono stati ripuliti dal basso oltre 15.000 metri quadrati di muri. Ma forse la forma di volontariato ambientale cittadino organizzata e più famosa è quella di “Puliamo il mondo”, la campagna di Legambiente che a settembre compie ben 23 anni e che nell'ultima edizione (settembre 2014) ha ripulito 4mila aree grazie a 600mila volontari e con l'adesione formale di 1.700 comuni.
A Ostia i volontari, insieme ai rappresentanti dell’Ambasciata Americana di Roma, hanno ripulito la spiaggia; a Bagnoli sono stati raccolti rifiuti di ogni genere: non solo cartacce e bottiglie di plastica, ma persino pneumatici buttati sul ciglio della strada. A Viareggio i volontari hanno dato vita alla rimozione straordinaria di lenze e ami che, abbandonati da pescatore dilettanti, costituiscono un serio pericolo per gli uccelli che spesso rimangano annodati nei fili invisibili, talvolta mutilati o ridotti con zampe in necrosi.
A Comacchio è stato ripulito il Parco del Delta del Po; a Jesi 1.200 bambini delle scuole elementari e medie hanno pulito i giardini adiacenti alle scuole. A Cori i volontari e le associazioni hanno ripulito alcune aree verdi urbane e rimosso centinaia di pneumatici abbandonati nelle campagne, a ridosso del centro abitato.
E se queste sono state alcune delle attività svolte lo scorso anno, dopo le polemiche di questi giorni la prossima edizione della campagna (25, 26 e 27 settembre) accenderà i riflettori proprio su Roma. “Stiamo organizzando, per settembre, l'appuntamento di punta su Roma perché è anche dalla situazione che vive la Capitale che passa la credibilità del sistema Paese. E' il volto con cui l'Italia si presenta all'estero”, annuncia all'Adnkronos Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente.
“Non vogliamo far passare un messaggio di giustificazione nei confronti delle carenze delle istituzioni, non pensiamo che non debbano fare il proprio dovere, ma serve un protagonismo positivo e ha ragione Gassman quando dice che 'Roma sono io'”, aggiunge Muroni in riferimento alla proposta lanciata dall'attore su Twitter con l'hashtag #Romasonoio.
L'iniziativa di punta della campagna di Legambiente sarà dedicata al recupero del Tevere, “fiume che è la metafora delle condizioni di questa città: vorremmo partire da qui e renderlo un luogo accogliente per i cittadini, di cui essere orgogliosi”, aggiunge la Muroni, specificando che saranno tante le iniziative romane, soprattutto in periferia.
