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Speleologo imprigionato in una grotta a 1 km profondità, difficilissimi i soccorsi

13 agosto 2015 | 12.36
LETTURA: 3 minuti

Alle falde del Monte Montalbo di Siniscola (Nuoro)

Immagine di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO
Immagine di repertorio (Infophoto) - INFOPHOTO

Si sono protratti ininterrottamente per tutta la giornata i soccorsi a Salvatore Manca, lo speleologo 45enne nuorese, da ieri notte intrappolato a 600 metri di profondità nella grotta di Sa conca 'e Locoli sotto il Montalbo, nelle campagne di Siniscola (Nuoro). L’uomo è ferito e ha riportato alcune fratture mentre usciva dalla grotta insieme ad altri quattro amici, rimanendo intrappolato a causa di una frana che lo ha colpito.

Una task force di 50 uomini, tra vigili del fuoco del comando di Nuoro e del Soccorso Speleo alpino fluviale, insieme a medici e personale specializzato del Soccorso Alpino Speleologico di Nuoro sta monitorando la situazione dalla superficie. I soccorritori, che hanno da subito raggiunto il ferito, si danno il cambio per portargli farmaci, acqua e tenergli compagnia.

Difficili sin da subito le operazioni di soccorso. Il ferito che dovrà essere trasportato in barella, dovrà superare un sifone indossando un respiratore e le bombole, poi passare attraverso alcuni stretti cunicoli che sono stato allargati con micro cariche esplosive.

L'operazione è stata condotta intorno alle 19, quando sono state fatte brillare le micro cariche dai ‘disostruttori’ specializzati (arrivati da altre regioni d’Italia con un volo speciale dell’Aeronautica militare partito da Milano) per ampliare il passaggio per la barella. Alle 19,50 Salvatore Manca ha fatto un primo passo verso l’uscita.

“Il ferito è imbarellato e le squadre, che si alterneranno durante il percorso lo stanno trasportando verso l’esterno”, ha riferito all’Adnkronos Antonello Casu, addetto stampa del Corpo Nazionale Alpino e Speleologico della Sardegna. “Le sue condizioni sono stabili, è di buon umore. Gli sono stati somministrati degli antidolorifici e non gli è stata tolta la muta per evitare l’ipotermia”, spiega Casu.

Le operazioni dureranno tutta la notte e presumibilmente si concluderanno all’alba, “fatte salve le condizioni del percorso”. Le micro cariche di esplosivo infatti sono state fatte brillare lontano dal punto dell’incidente e “solo quando la barella con il ferito raggiungerà quei punti si saprà se i passaggi saranno sufficienti per farli passare.

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