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Carrozza, banda e Rolls Royce per funerale dei Casamonica. Marino: intollerabile

20 agosto 2015 | 18.22
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Esequie sulle note del 'Padrino', nella stessa parrocchia funzione negata a Welby. Imbarazzo del Vicariato

(Fermo immagine)
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Il sagrato di piazza San Giovanni Bosco, nel quartiere Tuscolano, sembrava un set cinematografico. Il feretro di Vittorio Casamonica, morto a 65 anni, è arrivato nella piazza romana su un'antica carrozza trainata da sei cavalli neri mentre una banda musicale intonava le note del film di Francis Ford Coppola 'Il Padrino'. “Hai conquistato Roma, ora conquisterai il paradiso” si leggeva su un manifesto all’entrata della chiesa con la dedica di alcuni parenti per lo sfarzoso funerale dell'esponente della nota famiglia romana, vestito di bianco, con la scritta 'Re di Roma'. Fra lacrime e grida di disperazione di familiari e amici, il feretro è stato trasportato per le vie di Roma, mentre un elicottero lanciava dall'alto petali di rose. Al termine della funzione la bara è stata poi caricata e portata via su una Rolls-Royce.

Il funerale ha scatenato polemiche e imbarazzo. Il Campidoglio "non era al corrente di nulla" assicurano all'Adnkronos, fonti del Comune di Roma, che fanno sapere che l'amministrazione sta cercando di approfondire, anche con la polizia municipale, "come siano andate le cose". "Ho chiamato il Prefetto perché siano accertati i fatti - spiega in serata su Twitter il sindaco di Roma, Ignazio Marino - È intollerabile che i funerali siano strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi".

"Di questa vicenda la Prefettura non aveva alcuna contezza. Ne chiederemo conto per cercare di capire, al di là dei clamori, eventuali responsabilità", dichiara all'Adnkronos è il prefetto di Roma Franco Gabrielli. Per Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia, "quanto avvenuto oggi a Roma non è francamente accettabile". "È allarmante che il funerale di un esponente del clan Casamonica, coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità romana e su Mafia Capitale, si sia trasformato in una ostentazione di potere mafioso".

Una scena che non "può lasciare indifferenti". Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, mette l'accento sulla gravità della "strumentalizzazione di un rito religioso per rafforzare prestigio e posizioni di potere".

C'è invece imbarazzo in Vicariato, per i funerali del boss Vittorio Casamonica. In attesa di approfondire dalla diretta voce del parroco, il salesiano don Giancarlo Manieri, come si sia sviluppata l'intera vicenda e quali valutazioni abbia fatto, non si nasconde un certo turbamento. Tra l'altro, si tratta della stessa chiesa che nel 2006 rifiutò di celebrare i funerali a Piergiorgio Welby, anche se l'attuale parroco regge Don Bosco solo da tre anni. "All'interno della chiesa, la celebrazione funebre si è svolta regolarmente, senza alcun elemento di disturbo del clima religioso, come era stato sicuramente richiesto dal parroco", fanno osservare fonti del Vicariato di Roma all'AdnKronos. "Purtroppo, è vero che il dopo-cerimonia all'esterno della chiesa ha avuto ben altro svolgimento, di cui il parroco non era al corrente e che non è comunque riuscito a impedire".

Intanto, via Twitter, il presidente del Pd Matteo Orfini ha commentato i funerali con un "mai più".

Il funerale del boss Vittorio Casamonica "è stato uno schiaffo al sindaco, e anche alla Chiesa: chissà che ne pensa il Papa" si chiede Mina Welby, la moglie di Piergiorgio, che alla morte del marito si vide rifiutare il rito nella stessa chiesa. "Ero passata proprio oggi davanti alla chiesa -dice Welby all'Adnkronos- e avevo visto quei cartelli, con un signore definito 'Re di Roma': sembrava il Papa, con quel vestito bianco. Non avevo capito che si trattasse di Casamonica, altrimenti mi sarei irritata". Ma Mina Welby tiene a chiarire: "Non ce l'ho con il parroco, loro di solito sono tolleranti. Quando negarono il funerale a Piergiorgio fu il Vicariato a volerlo. Piergiorgio era un personaggio pubblico e il Vicariato decise così".

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