cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 16:48
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Due anni fa il naufragio a Lampedusa con quasi 400 morti. Piscitelli: "Riconosciute 28 vittime"

01 ottobre 2015 | 17.26
LETTURA: 4 minuti

 (Infophoto)
(Infophoto)

Dare un nome ai morti del naufragio di Lampedusa sfruttando ogni mezzo a disposizione: fotografie, documenti, oggetti personali, tatuaggi, campioni di dna. E' l'obiettivo del progetto che l'ufficio del Commissario straordinario del governo per le persone scomparse sta portando avanti in queste settimane. Sono passati due anni dalla tragedia che provocò la morte di 368 persone al largo di Lampedusa, naufragio che portò di lì a poco al varo dell'operazione umanitaria Mare Nostrum. "Si tratta di un lavoro che ha anche un grande significato etico. Finora - dice all'Adnkronos il Commissario di governo per le persone scomparse, prefetto Vittorio Piscitelli - siamo arrivati a riconoscere 28 salme: 23 maschi e 5 femmine, 27 eritrei e un etiope, tutti di età compresa tra i 17 e i 34 anni".

"Sono in corso colloqui con 61 famiglie. La nostra speranza -aggiunge - è che i parenti possano raggiungere l'Italia per contribuire al riconoscimento dei corpi. Per rintracciarli chiediamo anche l'aiuto delle organizzazioni umanitarie presenti nell'area del Corno d'Africa, dalla Croce Rossa a Migrantes, all'Oim". Nel frattempo, sono in corso di svolgimento le operazioni di recupero dei morti del drammatico naufragio del 18 aprile scorso, quando furono 700 le persone scomparse in mare nel Canale di Sicilia: "Al momento sono 118 i corpi recuperati, altri 35 sono in fase di recupero", spiega Piscitelli.

Binelli Mantelli: naufragio Lampedusa risvegliò coscienza europea - Il tragico naufragio della notte tra il 2 e il 3 ottobre 2013 portò all'allestimento del grande dispositivo navale dell'operazione Mare Nostrum della Marina Militare italiana. "Una missione importante che ha portato significativi risultati", dice all'Adnkronos l'ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, che da Capo di Stato Maggiore della Difesa gestì la fase di avvio dell'operazione umanitaria. "Nel periodo di Mare Nostrum non ci furono naufragi, furono fermate otto 'navi madri' e consegnati alla magistratura oltre 300 scafisti", ricorda Binelli Mantelli.

"Mare Nostrum - prosegue - fu un'operazione dettata dal momento. Il naufragio di Lampedusa lasciò tutti attoniti. Il governo ci chiese di fare in modo che naufragi del genere non avvenissero più e la Marina eseguì, tanto che non si verificarono altre tragedie". Mare Nostrum "ha portato anche un risveglio della coscienza europea nei confronti dell'emigrazione", aggiunge Binelli Mantelli, che sulle successive operazioni europee non si sbilancia. Triton di Frontex, spiega, "è una operazione limitata al pattugliamento e parzialmente al salvataggio dei migranti. Mentre l'attuale operazione militare europea ha uno scopo deterrente nei confronti degli scafisti".

"Il problema è che Mare Nostrum era un'operazione molto impegnativa anche economicamente, l'Italia non poteva continuare a sostenere le spese da sola all'infinito. Oggi c'è la missione europea che può adattare la sua operatività alle esigenze del momento. E' stato un significativo risultato per l'Italia coinvolgere l'Europa e ottenerne l'intervento", conclude Binelli Mantelli.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza