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Lombardia, tra aziende e immobili oltre 1200 beni confiscati alla mafia

17 ottobre 2015 | 10.56
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Lombardia, tra aziende e immobili oltre 1200 beni confiscati alla mafia

Tra aziende e immobili sono 1.266 i beni confiscati alla mafia fino a oggi in Lombardia, che è la prima regione del Nord e la sesta in Italia per beni sottratti alla criminalità organizzata. Il dato emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Anbsc in occasione dell’incontro su corruzione e agromafie organizzato a Expo nel Padiglione Coldiretti “No Farmers No Party”.

"Fino al 2012 – spiega Coldiretti Lombardia – i beni confiscati nella nostra regione alla criminalità organizzata erano 1.186. Negli ultimi tre anni, quindi, si è registrata una crescita di quasi il 7 per cento. Mentre nel periodo che va dal 1 agosto 2014 al 31 luglio 2015, lo Stato ha sequestrato alla mafia beni per 123 milioni di euro. Nell’ultimo anno la Lombardia è stata la prima regione del Nord Italia per proprietà sequestrate alla criminalità organizzata e la quinta a livello nazionale dopo Campania, Sicilia, Calabria e Puglia".

Intanto vola il business dell’agromafia che con un aumento del 10% in un anno ha raggiunto in Italia i 15,4 miliardi di euro nel 2014. E’ quanto emerge dal terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare. “Il fatto che la criminalità organizzata tenti di infiltrarsi anche nel settore agroalimentare – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è la prova del grande valore di questo comparto e ci deve spronare a una sempre maggior tutela di quelle realtà sane che devono affrontare la concorrenza sleale generata dalle dinamiche mafiose”.

I capitali accumulati sul territorio dagli agromafiosi, attraverso le mille forme di sfruttamento e di illegalità – spiega Coldiretti – hanno bisogno di sbocchi, devono essere messi a frutto e perciò raggiungono le città, in Italia e all’estero, dove è più facile renderne anonima la presenza e dove possono confondersi infettando pezzi interi di buona economia. Vengono rilevati, attraverso prestanome e intermediari compiacenti, imprese, alberghi, pubblici esercizi, attività commerciali soprattutto nel settore della distribuzione della filiera agroalimentare.

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