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Mafia capitale, arrivano le prime 4 condanne

03 novembre 2015 | 17.08
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AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO - AFP
AFP PHOTO / ANDREAS SOLARO - AFP

Mafia capitale alla sbarra. Prime quattro condanne nell'inchiesta che ha fatto tremare Roma nei confronti dei quattro imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Si tratta di Emilio Gammuto, ex collaboratore di Salvatore Buzzi, condannato a 5 anni e 4 mesi, Emanuela Salvatori, ex funzionaria del Comune di Roma e responsabile dell'attuazione del piano nomadi di Castel Romano, condannata a 4 anni, e di Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, entrambi condannati a 4 anni.

Partirà invece il 5 novembre il maxi processo con rito immediato. Quarantasei imputati, centomila atti processuali, nove mesi di processo, 136 udienze già in programma. Una vera e propria maratona processuale che prenderà il via nell'aula Occorsio del Tribunale di Roma per poi trasferirsi nell'aula bunker di Rebibbia, dove si sono celebrati alcuni dei più importanti dibattimenti della storia italiana.

Un terremoto giudiziario, scatenato dall'inchiesta denominata 'Mondo di mezzo'. A dare il nome all'operazione dei carabinieri del Ros la teoria esposta da quello che la Procura ha indicato come il capo dell'operazione 'Mafia Capitale': "Ci stanno, come si dice, i vivi sopra e i morti sotto, e noi stiamo nel mezzo.. Allora vuol dire che ci sta un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano - dice l'ex Nar Massimo Carminati parlando con il suo braccio destro Riccardo Brugia- è a teoria del mondo di mezzo compà.. nel mezzo anche la persona che sta nel sovramondo ha interesse che qualcuno del sottomondo gli faccia delle cose".

La sentenza delle quattro condanne con il rito abbreviato è stata pronunciata dal gup Anna Criscuolo, la quale ha disposto che Emanuela Salvatori, già dipendente capitolina, versi una provvisionale di 20mila al Comune mentre Emilio Gammuto dovrà versare 5mila euro alle singole parti civili, esclusi il Comune di Roma e la Regione Lazio.

Salvatori e a Gammuto, ritenuti vicini a Salvatore Buzzi, sono stati condannati per corruzione mentre Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, ritenuti collegati a Massimo Carminati, sono stati condannati per usura e collegati. Per Gammuto inoltre è stata applicata l'aggravante di aver agito in violazione dell'articolo 7 della legge antimafia.

A sollecitare la condanna dei quattro imputati erano stati i pubblici ministeri Paolo Ielo, Giusepe Cascini e Luca Tescaroli. Per la Salvatori avevano sollecitato 3 anni e 6 mesi per gli altri tre 5 anni di reclusione ciascuno. La sentenza è stata pronunciata dal gup dopo due ore e mezzo di Camera di consiglio cominciata al termine degli interventi degli ultimi avvocati di parte civile che si erano battuti per smontare le tesi della pubblica accusa.

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