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Mafia: 'Rompiamo il silenzio', manifestazione sabato per pm Di Matteo

10 novembre 2015 | 20.37
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Il Pm Nino di Matteo (Infophoto)
Il Pm Nino di Matteo (Infophoto)

"Rompiamo il silenzio" (#‎rompereilsilenzio l'hashtag) è il nome della manifestazione nazionale che si terrà a Roma, sabato prossimo, a partire dalle 10, a sostegno del sostituto procuratore di Palermo, Antonino Di Matteo, magistrato che indaga sulla trattativa Stato-mafia -assieme al procuratore aggiunto Vittorio Teresi e ai pm Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene- oggetto di una condanna a morte da parte del capomafia corleonese, Totò Riina.

All’iniziativa, promossa da Salvatore Borsellino, dalle Agende Rosse e da Scorta Civica Palermo, sostenuta da Libertà e Giustizia e altre associazioni, prenderanno parte cittadini e personalità del mondo della politica, della giustizia, della cultura e dello spettacolo. Si prende spunto dalle recenti notizie sul progetto di attentato -con tritolo già arrivato in Sicilia- nei confronti del magistrato, rivelate dal pentito Francesco Chiarello e confermate da altri tre collaboratori di giustizia: Vito Galatolo, Carmelo D’Amico e Stefano Lo Verso.

I partecipanti si raduneranno alle 10 presso Largo Ricci (alla fine di Via Cavour) per dare vita a un corteo che si snoderà per le vie del centro di Roma, passando per Via Dei Fori Imperiali, Piazza della Madonna di Loreto, Piazza Venezia, Via Cesare Battisti e infine giungere a Piazza Sant’Apostoli, dove si svolgerà una manifestazione dal palco. Ai partecipanti, per evitare strumentalizzazioni, è stato chiesto di non presenziare con loghi, simboli e riferimenti a qualsiasi partito.

"Scendiamo in piazza per‪ far sentire al magistrato la vicinanza di tanti italiani onesti e, soprattutto, chiedere ai vertici dello Stato di non ripetere lo stesso errore del passato, lasciando solo chi è in prima linea per scoprire la verità su quanto avvenuto dal biennio stragista del ’92-’93 in poi -sostiene con l'Adnkronos Salvatore Borsellino- Continuo a sperare che anche il Presidente Sergio Mattarella, che rappresenta la più alta delle nostre istituzioni, da siciliano e da fratello di una vittima della stessa mano che ha ucciso mio fratello, voglia interrompere il suo silenzio".

Una breccia significativa si è aperta, afferma Borsellino, quanto il presidente del Senato, Pietro Grasso, "ha risposto al mio appello, volto ad ottenere un segno istituzionale di vicinanza a Di Matteo, ribadendo la sua vicinanza umana e personale all'ex collega, nonché la sua volontà di ribadire questa solidarietà con un messaggio che, come mi ha scritto, "mi piacerebbe poterti dare personalmente a Palazzo Madama". Grasso, infatti, sarà all'estero a partire da giovedì per impegni istituzionali e non potrà intervenire alla manifestazione.

“Forse noi siciliani -conclude quindi Borsellino- per tutti i morti che hanno bagnato di sangue la nostra terra, per i tanti magistrati che hanno sacrificato la loro vita in una lotta in cui troppo spesso lo Stato che avevano giurato di servire li ha lasciati soli, siamo particolarmente sensibili a questi argomenti".

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