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Sanità: Lorenzin, con +60% spesa aspettativa vita salirebbe a 85 anni

03 dicembre 2015 | 20.56
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Beatrice Lorenzin  (Infophoto) - INFOPHOTO
Beatrice Lorenzin (Infophoto) - INFOPHOTO

"Negli ultimi 10 anni l'Italia ha ridotto la sua spesa sanitaria; tra il 2009 e il 2013 c'è stato un calo di investimenti, fino ad arrivare a un -1,6% annuale. Se incrementassimo la spesa per esempio di circa il 60% per raggiungere i livelli degli altri Paesi europei, il guadagno per l'Italia sarebbe più che evidente: raggiungeremmo il valore di 85 anni" di aspettativa di vita. A dirlo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha illustrato oggi il 'sistema Italia' intervenendo alla 18ma sessione del Comitato Salute dell'Ocse a Parigi.

Tanti i temi sul tavolo. Dall'unicità del Ssn italiano, solidaristico, universalistico, dove a tutti sono garantite cure e assistenza gratuite indipendentemente dal reddito, al problema della legislazione concorrente causa di variabilità tra i sistemi regionali sanitari. Dalla sfida dell'invecchiamento della popolazione alla risposta assistenziale e agli interventi per la presa in carico delle cronicità, fino al recente decreto sull'appropriatezza delle prescrizioni.

Ecco, secondo il ministro la 'ricetta' per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale: "No ai tagli lineari, eliminare gli sprechi, giusta allocazione delle risorse eliminando in appropriatezza clinica e organizzativa". In particolare le azioni sia a livello nazionale che regionale sono rivolte alla "riorganizzazione e ripensamento del sistema aziendale pubblico in una logica di valutazione e miglioramento della produttività.

All'applicazione di adeguati modelli di analisi e definizione dei costi standard delle prestazioni erogate uniformi su tutto il territorio nazionale; all'investimento sulla formazione del capitale umano, la risorsa più potente che una qualsiasi organizzazione possieda, aumentandone l'attitudine a operare sulla base delle evidenze clinico-organizzative; allo sviluppo dell'Health Technology Assessment e le valutazioni di impatto economico connesse alle scelte clinico-organizzative".

Per Lorenzin, gli ambiti di possibile intervento dell'Ocse potrebbero essere di "creare una piattaforma internazionale di indicatori continuamente aggiornati, facilmente interrogabile in maniera sicura; produrre linee guida ben codificate e metodologie condivise per il monitoraggio della performance dell'assistenza, del consumo di risorse e per lo sviluppo continuo della qualità; identificare i migliori strumenti di visualizzazione e diffusione dei dati sugli indicatori da utilizzare per informare i decisori".

L'ultimo pensiero del ministro è andato alle vittime degli atti di terrorismo in tutto il mondo e in particolare a tutta la popolazione di Parigi colpita dai recenti eventi. "Investire sulla salute - ha detto - può aiutare a insegnare la cultura della vita e ad apprezzare appieno la qualità di un'esistenza solidale e pienamente condivisa. Questo, naturalmente, per le generazioni future, ma anche per quanti hanno diritto a una serena esperienza di vita in tutte le condizioni possibili e a tutte le età. Pace per Parigi e per tutto il Mondo", ha concluso.

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