Dalle prime ore di questa mattina, circa settanta Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa stanno dando esecuzione a tredici provvedimenti cautelari personali emessi dal Gip del Tribunale di Ragusa su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di persone dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, operanti prevalentemente in questa provincia.
Allo stesso tempo sono in corso numerose perquisizioni nei confronti di tutti gli indagati, italiani ed albanesi, e di altre persone coinvolte nell’inchiesta. I provvedimenti restrittivi sono il risultato di un’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa e coordinata dalla Procura Iblea, che ha accertato come gli indagati italiani e stranieri, alcuni dei quali gravati da numerosi precedenti penali, si sono resi responsabili, nei primi sei mesi di quest'anno, in concorso di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti quali hashish, marijuana, cocaina, amfetamina ed ecstasy.
L’elemento di spicco della “banda” diceva di se stesso “sono io il supermarket della droga” e riusciva a procurare ecstasy che andava a vendere al bar evadendo dai domiciliari. Lo stesso bar dove due bande di spacciatori tunisini si sarebbero poi affrontate a colpi di coltello, con un arrestato per tentato omicidio. Bar che poi i carabinieri hanno fatto chiudere per ristabilire l’ordine in città.
Ingente il quantitativo di droga sequestrato nel corso dell’attività investigativa. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, alle 10, presso il Comando provinciale Carabinieri di Ragusa alla presenza del Procuratore della Repubblica, Carmelo Petralia.