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Istat: continua calo nascite, popolazione cresce grazie a migranti

29 dicembre 2015 | 12.47
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Si vive più a lungo ma si fanno meno figli

(Infophoto) - INFOPHOTO
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La popolazione italiana, al 31 dicembre 2014, conta 60.795.612 residenti. Cifra in lieve crescita - appena 13 mila in più rispetto all’inizio dell’anno - ma solo grazie agli stranieri: è infatti il saldo migratorio a portare in positivo la dinamica demografica. Nel nostro Paese si vive più a lungo, si muore meno, ma si fanno sempre meno figli. E dopo la fuga dalle città dei primi anni duemila, si inverte la tendenza e si torna a vivere nei centri più grandi. Questa la fotografia scattata dall'Istat nell'Annuario statistico italiano 2015.

In particolare sono 29.501.590 i maschi e 31.294.022 le femmine. Dal punto di vista geografico, il maggiore incremento della popolazione residente si è registrato al Centro (+0,2%), Sud e Isole risultano invece in calo. Ma è il Nord-ovest l’area geografica con il maggior numero di residenti (16.138.643, pari al 26,5% del totale).

Al primo gennaio 2015 sono 5.014.437 gli stranieri residenti in Italia, l’8,2% del totale della popolazione, con un incremento di 92.352 unità sull’anno precedente (+1,9%). Il Nord-ovest è la ripartizione in cui risiede il maggior numero di stranieri (34,4%); complessivamente il Nord ne ospita il 59,4% e la proporzione fra cittadini stranieri e italiani arriva a 11 su 100, contro i circa 4 ogni 100 del Mezzogiorno.

Nel 2014 i decessi in Italia sono stati 598.364, in calo rispetto all’anno precedente (600.744); più consistente è la riduzione delle nascite (da 514.308 nel 2013 passano a 502.596 nel 2014); di conseguenza il saldo naturale (-95.768) si riduce ulteriormente rispetto all’anno precedente (-86.436). Le iscrizioni anagrafiche sono dunque le principali poste dell’incremento della popolazione: il saldo con l’estero, sebbene ancora in diminuzione, si mantiene positivo e pari a 141.303 unità.

Grazie alla costante riduzione dei rischi di morte a tutte le età, prosegue nel 2014 l’incremento della speranza di vita alla nascita: per gli uomini da 79,8 del 2013 a 80,2 anni e per le donne da 84,6 a 84,9. All’interno dell’Unione europea solo Svezia e Spagna hanno una situazione migliore per gli uomini (80,2 anni), mentre per le donne la speranza di vita è più alta esclusivamente in Spagna (86,1), Francia (85,6) e Cipro (85,0) (dati 2013).

Al 31 dicembre 2014 l’indice di vecchiaia (rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni) raggiunge il valore di 157,7% da 154,1% dell’anno precedente. Sul territorio, è la Liguria la regione con l’indice di vecchiaia più alto (242,7 anziani ogni 100 giovani) mentre quella con il valore più basso è la Campania (113,4%). Nell’Ue a 28 paesi l’Italia si conferma al secondo posto, preceduta dalla Germania che ha circa 160 anziani ogni 100 giovani.

L'Istat registra inoltre una riduzione nel numero dei comuni italiani, che sono tornati ai livelli di 40 anni fa. Al 30 gennaio 2015 sette comuni su 10 hanno una popolazione pari o inferiore a 5 mila abitanti. Questa frammentazione amministrativa è comunque in via di riduzione per effetto della politica di contenimento della spesa pubblica che sta incidendo sul numero dei comuni, scesi a 8.047 unità, un livello inferiore a quello rilevato dal censimento del 1971. Il processo di fusione dei comuni sta interessando al momento soprattutto le regioni del Nord.

Anche la distribuzione della popolazione fra comuni capoluogo e comuni compresi nelle cinture urbane sta nuovamente cambiando. Dopo la fuga dalle grandi città dei primi anni duemila, che ha fatto crescere in misura significativa i residenti dei comuni della prima e seconda cintura, fra il 2011 e il 2014 la direzione si è invertita e, pur con alcune piccole eccezioni, gli spostamenti dalla prima e dalla seconda corona sono ora diretti verso il centro capoluogo.

LAVORO, +0,4% OCCUPATI 2014 MA -0,7 PUNTI PER UNDER 35 - Ha toccato quota 22 milioni 279 mila unità l'occupazione italiana nel 2014: 88mila in più su base annua (+0,4%) che ha fatto segnare al tasso di occupazione, tra i 15 e i 64 anni, una crescita di 0,2 punti percentuali (al 55,7%) ancora, però, "ampiamente al di sotto" di quello medio registrato nella Ue (64,8%). E se è aumentato di 3,5 punti percentuali il tasso di occupazione per gli occupati over 50 è proseguita anche nel 2014 la discesa di quello dei giovani e dei giovanissimi che ha registrato un calo di 0,7 punti percentuali sul 2013.

CRISI, SI FERMA CALO CONSUMI: SPESA MEDIA MENSILE FAMIGLIE 2.488 EURO - Nel 2014 la spesa media mensile per famiglia, pari a 2.488,50 euro, è sostanzialmente stabile rispetto al 2013. Scende invece la percentuale di famiglie che hanno limitato la quantità o la qualità dei prodotti alimentari (da 62,4 a 58,7%), soprattutto nel Nord-ovest (da 58,3% a 52,2%) mentre gli acquisti alimentari presso hard discount si mantengono sui livelli dell'anno precedente a livello nazionale (intorno al 13%), ma aumentano nel Sud e Isole (rispettivamente da 10,4 a 12,2% e da 15,4 a 20,7%).

SCUOLA, DIMINUISCONO ISCRITTI NONOSTANTE AUMENTO STUDENTI STRANIERI- Gli studenti iscritti nell'anno scolastico 2013/2014 nei vari corsi scolastici sono 8.920.228, 23.473 in meno rispetto al precedente anno. La diminuzione degli iscritti nei percorsi scolastici, rileva l'Istat, è principalmente dovuta al calo demografico delle nuove generazioni, non sufficientemente compensato dalla crescente presenza nelle nostre scuole di alunni con cittadinanza non italiana (i quali presentano tassi di partecipazione più bassi di quelli dei ragazzi italiani).

CRIMINALITA', IN AUMENTO FURTI NELLE CASE TRUFFE E FRODI INFORMATICHE - Sono aumentati i furti nelle abitazioni. Come pure truffe e frodi informatiche. In particolare, truffe e frodi informatiche registrano un deciso aumento (+20,4%); di minore entità la crescita di estorsioni (+6,3%), rapine (+2,6%) e furti (+2,2%) anche se fra questi ultimi quelli in abitazione segnano un +48,6%. tra il 2010 e il 2013.

SANITA', ITALIANI SI SENTONO IN SALUTE, RICOVERI PIU' BREVI - Italiani più in salute e ricoveri più brevi. Prosegue, dunque, il processo di deospedalizzazione che ha determinato una progressiva e significativa diminuzione dei ricoveri nel tempo: negli ultimi cinque anni le dimissioni ospedaliere hanno fatto registrare una riduzione media annua del 4,5% e un calo complessivo del 16,7% rispetto al 2009.

ALIMENTAZIONE, PRANZO A CASA PER SETTE ITALIANI SU DIECI - Niente panino al volo: in Italia fatica a prendere piede l'abitudine al pasto veloce fuori casa. Secondo l'Annuario statistico dell'Istat, diffuso oggi, anche nel 2015 il pranzo è il pasto principale e in oltre sette casi su dieci viene consumato fra le mura domestiche.

SPETTACOLO, CINEMA IN RIPRESA E TEATRO PREFERITO DALLE DONNE - Crescono i consumi di spettacolo tra gli italiani, con il cinema in ripresa, il teatro preferito dalle donne e la tv che resta in cima alle preferenze, soprattutto dei giovanissimi e dei più anziani. E' la fotografia scattata dall'Annuario Istat secondo il quale "nel 2015 il 64,6% della popolazione di sei anni e oltre ha fruito di almeno" uno spettacolo o un intrattenimento. Dato che nel 2014 si attestava al 62,7%.

MUSEI, CRESCONO VISITATORI NEL 2014 E 2015 - Crescono i visitatori nei musei e nei siti archeologici italiani nel 2014 e nel 2015. Lo riferiscono i dati dell'Annuario Istat che parlano di un aumento della partecipazione culturale, in particolare delle visite a musei, mostre, siti archeologici e monumenti.

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