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Benigni: "Da piccolo volevo fare il Papa. Francesco è un rivoluzionario"

12 gennaio 2016 | 15.15
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Benigni:

Papa Francesco "è un rivoluzionario", è "l'uomo più grande del mondo" e sta "tirando tutta la Chiesa verso il Cristianesimo attraverso la misericordia". Sono le parole di Roberto Benigni, il comico toscano intervenuto alla presentazione del nuovo volume-conversazione del Pontefice con Andrea Tornielli 'Il nome di Dio è Misericordia' (edizioni Piemme). Una vera e propria lezione quella del comico toscano che ha letto anche alcuni passaggi significativi del volume del Papa.

"Saluto monsignori, eccellenze, preti e suore - ha esordito Benigni - Solo a questo Papa poteva venire in mente di fare una presentazione con un cardinale veneto (il riferimento è al segretario di Stato Pietro Parolin, ndr), un detenuto cinese e un comico toscano. E' un'emozione stare in Vaticano, lo Stato più piccolo del mondo con l'uomo più grande del mondo. Un rivoluzionario Francesco come lo ha definito Eugenio Scalfari", presente nel parterre de roi all'Augustinianum in Vaticano.

Benigni ha raccontato dell'incontro avuto ieri in Vaticano con il Pontefice: "Ero emozionato. E mi sentivo un po' come Zaccheo che si mette sull'albero di sicomoro per vedere Gesù". Benigni ha ricordato che tutto il magistero del Pontefice è incentrato sulla misericordia. "Il Papa -ha rimarcato - sta tirando tutta la Chiesa verso il Cristianesimo. E tutta la fatica nel farlo si può notare anche dalla camminata a volte faticosa del Pontefice".

Benigni ha scherzato, nel ruolo di mattatore anche in Vaticano: "Da piccolo, quando mi chiedevano che cosa volessi fare, dicevo sempre che volevo fare il Papa. Poi tutti ridevano e allora ho capito che dovevo fare il comico".

"Nel Vangelo di Marco - ha detto ancora il comico toscano citando l'episodio raccontato nel Vangelo di Matteo 8,14-17 - Gesù compie il miracolo e guarisce la suocera di Pietro. Ma perché la guarisce? Perché subito dopo, lei si mise a servirli".

Un vero e proprio show quello a cui ha dato vita Benigni, davanti a un parterre de roi composto da eminenze, attori e anche qualche politico riuniti in Vaticano in occasione della presentazione del volume. "E' un libro che innalza i cuori senza annebbiare il cervello - ha sottolineato - E' come avere il Papa in tasca. Leggetelo sempre, anche in stazione quando attendete il treno in ritardo". Ed ha messo in evidenza come il libro-conversazione sia un volume di portata universale: "Si rivolge a tutti, anche ai non credenti. Quella di papa Francesco è una sfida impressionante, utilizzando la medicina della misericordia. Francesco la dovrebbe vendere a etti, la misericordia. Il mondo vuole la condanna, Francesco risponde con la misericordia".

In occasione della presentazione del libro all'Augustinianum, in Vaticano, il portavoce padre Federico Lombardi ha raccontato la reazione del Pontefice che ieri ha ricevuto la prima copia in anteprima. Il volume è stato distribuito in contemporanea in 86 Paesi di tutto il mondo.

"Bergoglio - ha affermato Lombardi - ha detto che questo volume 'non è letteratura, è esperienza, è vita'". Il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin ha spiegato che "chi è alla ricerca di rivelazioni, rimarrà deluso. Il volume non è un'intervista a tutto campo al Papa, con questo libro Francesco è come se ci prendesse per mano e ci accompagnasse verso la misericordia di Dio".

La presentazione del volume di papa Francesco dedicato alla misericordia ha avuto anche un momento dedicato ai detenuti. Agostino Zang, cinese detenuto nel carcere di Padova dal 1997 con un permesso speciale per l'evento, ha raccontato la sua esperienza dell'incontro con Dio dietro le sbarre e la conversione. Anche il ragazzo recluso ieri è stato ricevuto dal Papa per l'anteprima del libro e il Pontefice, come ha spiegato il portavoce vaticano, "ha detto parole di conforto per Agostino e gli altri detenuti, dicendo che prega per loro".

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