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Caso marò, domani udienza a Nuova Delhi. Il senatore Latorre: "Fuciliere non torna in India"

12 gennaio 2016 | 21.45
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Scade il 16 gennaio la licenza per malattia al fuciliere di Marina Massimiliano Latorre, insieme a Salvatore Girone accusato di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati. Domani la Corte Suprema indiana si riunisce per fare il punto sulla vicenda che vede contrapposte Roma e Dehli. Sul tavolo dei magistrati indiani il dossier sulla permanenza in Italia del marò Massimiliano Latorre, il cui permesso per le cure ottenuto dalla fine del 2014 dopo un intervento al cuore a causa di un ictus, accordato dalle autorità indiane, scade questa settimana, il 16 gennaio.

L'attesa del verdetto indiano è però interrotta dalla dichiarazione di Nicola Latorre, senatore del Partito Democratico e presidente della Commissione Difesa di Palazzo Madama. Il senatore assicura che Massimiliano Latorre "non tornerà in India". Sull'affermazione Paola Moschetti, compagna di Latorre, all'Adnkronos dice: "Nulla da dire, preferisco non commentare quanto detto dal senatore Nicola Latorre".

Intanto, Elio Vito, capogruppo di Forza Italia in Commissione Difesa a Montecitorio sulla sua pagina Facebook annuncia che "il ministro Pinotti risponderà giovedì alle 15 in Aula al mio question time sulla scadenza del permesso concesso dall'India a Massimiliano Latorre di curarsi in Italia e sul rientro in Italia di Salvatore Girone".

"Se Nicola Latorre ha fatto queste affermazioni immagino abbia maggiori informazioni di me", dice all'Adnkronos Rosa Maria Calipari, vice presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati. "L'Italia si sta spendendo molto perché Massimiliano Latorre resti in Italia e perché ci sia, da parte dell'India l'intenzione, attraverso l'arbitrato internazionale, di concedere a Salvatore Girone di tornare presto".

''Speriamo davvero che le parole del senatore Latorre sulla permanenza in Italia di Massimiliano Latorre e sul rientro di Salvatore Girone si realizzino", afferma Annagrazia Calabria di Forza Italia.

"Evidentemente - spiega - il presidente della Commissione difesa di Palazzo Madama è a conoscenza di elementi che noi non sappiamo. Sarebbe perciò opportuno che il governo li condividesse in sede parlamentare perché in vicende come quella dei due Marò la coesione di tutto l'arco partitico è indispensabile ed è necessaria la massima trasparenza. Tutti vogliamo che i nostri Marò tornino a casa definitivamente''.

''Sul caso dei marò siamo perfettamente d'accordo con il senatore Latorre. L'India, purtroppo, ha impostato la questione in termini non di legalità internazionale ma di rapporti di forza e quindi è giusto che l'Italia risponda nello stesso modo''. Così il segretario nazionale dell'Italia dei Valori Ignazio Messina che sottolinea: "Sui due marò deve essere perseguita la linea dura: Latorre rimane in Italia e Girone torni al più presto. Lo diciamo da mesi: questo stillicidio deve finire''.

"Non saprei proprio immaginare un rientro di Massimiliano Latorre in India, non sarebbe logico", dice all'Adnkronos Andrea Margelletti, presidente del Cesi, centro Studi Internazionali.

"L'Italia ha fatto tutto il possibile e immaginabile affinché Girone tornasse in Italia - afferma - il problema è tutto indiano che si non vuole rispettare il diritto internazionale".

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