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Unioni civili: Marino lancia petizione su Change, in due ore quasi 9.000 firme

19 gennaio 2016 | 15.06
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Unioni civili: Marino lancia petizione su Change, in due ore quasi 9.000 firme

Quasi 9.000 firme in meno di due ore: si avvia ad essere un successo la petizione, lanciata alle 13, per l'istituzione delle unioni civili in Italia. Il proponente è l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, che ai tempi del suo incarico aveva avviato il registro delle unioni civili in Campidoglio.

"Le unioni di fatto, comprese quelle tra persone dello stesso sesso, sono una realtà del nostro tempo -scrive Marino-. A coppie legate da un sentimento di amore però vengono negati alcuni diritti fondamentali: per esempio la possibilità di assistenza al proprio compagno o compagna ricoverato in ospedale, la condivisione di contratti assicurativi, fino all’esclusione dall’eredità dei beni acquistati insieme e condivisi durante la vita e via di seguito. Non capisco perché lo Stato Italiano incontri delle difficoltà nel riconoscere tali unioni".

"In questo momento il problema di costituzionalità del ddl Cirinnà e la sua distinzione dall’istituto del matrimonio, è già stato vagliato" dalla commissione Affari costituzionali. "Proprio a seguito di quella discussione si arrivò a convergere su una nuova formulazione del testo, focalizzata sull’articolo 2 della Costituzione, che garantisce i diritti inviolabili. E quale diritto può essere considerato più inviolabile dell’amore? Le polemiche sono dunque prive di fondamento -prosegue l'ex sindaco- e rischiano solo di minare ancora una volta il diritto costituzionale di piena eguaglianza di cittadini oggi discriminati. Per questo è urgente firmare questa petizione e dimostrare alla politica che nella vita di tutti i giorni l’amore conta. Se nemmeno stavolta verrà approvato, questo diritto fondamentale naufragherà per sempre in Italia. Il Parlamento -conclude Marino- approvi la legge".

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