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Shoah: una vedova, contenta di ricordare mio marito, era il capitano Longoni

27 gennaio 2016 | 16.23
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Loretta Landriscina Longoni
Loretta Landriscina Longoni

"Sono molto contenta di ricordare mio marito". Tra le 17 persone che oggi, in Prefettura a Milano, hanno ricevuto la medaglia d’onore concessa con decreto del Presidente della Repubblica ai familiari di cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, c'era anche Loretta Landriscina. Il volto solcato dai segni del tempo, i capelli corti, ordinatissimi, la vedova dice quel poco che il tempo a disposizione le consente per ricordare il marito morto, la guerra, i nazisti nella giornata della Memoria.

"Mio marito -scandisce con un certo orgoglio- era il capitano Angelo Longoni, era reduce da Cefalonia ed è stato fatto prigioniero dopo la strage che c'è stata. Avevo letto sul bollettino di guerra che la divisione Acqui era stata annientata in combattimento e che gli ufficiali di Stato Maggiore erano stati passati per le armi. Sono rimasta tre mesi con quest'angoscia". Loretta Landriscina prende fiato e poi va avanti: "poi finalmente ho ricevuto una cartolina con un nome falso, di un soldato, ma ho capito subito dalla scrittura che era lui. C'era scritto: stai tranquilla, sto bene, cercherò di mandarti mie notizie. Niente di speciale". E del resto, spiega la donna "era difficile comunicare. Io sotto casa avevo sempre la Muti, i fascisti che avevano il compito di vedere se arrivava posta o cose del genere".

Ma il capitano Angelo Longoni non ce l'ha fatta. "E io cosa potevo raccontare a mio figlio che era nato da poco? Un bambino che quando gli si chiedeva dov'era suo papà indicava una fotografia. Non lo conosceva. Poi da adulto la storia del padre la raccontava sempre. Era diventata una specie di fissazione". Oggi, conclude con una nota d'amarezza Loretta Landriscina "i giovani di oggi purtroppo ne sanno poco di quello che è accaduto ai loro nonni. Mio nipote invece -conclude con una nota d'orgoglio- ha fatto una ricerca su quello che era accaduto al nonno e lo ha ricordato molto bene. Era alle medie".

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